Gradisca, il centro si ripopola di negozi

Il caso del salone “Free Time” che lascia la periferia e avvia un salone da parrucchiere in via Garibaldi, credendo nel rilancio

GRADISCA. Un’apertura ogni due cancellazioni. Non è certo un momento per il commercio a Gradisca d’Isonzo. In periodi di vera sofferenza per il settore emporiale, fra crisi e concorrenza dei centri commerciali, resistere per i piccoli imprenditori è sempre più difficile. Eppure c’è chi sulla cittadina della Fortezza scommette (e investe) ancora. È recente ad esempio la notizia dell’approdo nel centro di Gradisca di una nuova attività. Che anche se “nuova” a tutti gli effetti non è, certo ha accettato la sfida di mettersi in gioco. E trasferirsi dalla “periferia” al centro cittadino. È il caso del salone da parrucchiere e barbiere “S&R Free Time” , che da via Zucchelli si è trasferito nella ben più centrale via Garibaldi, a due passi dai verdi giardini gradiscani.

Una storia che parte da lontano, quella del “Free Time”: ovvero da quando Susanna Brumat, ex collaboratrice dello storico salone di Enzo Crimi in via Zucchelli, inaugurava una propria attività in quel di Corona con il nome di Salone Free Time. Esperienza che dopo alcuni anni si allarga quando a Susi si uniscono, dopo la cessata attività di Crimi, alcuni ex colleghi. Associatasi con Roberto Modonutti, e nel tempo ottenuto un sempre maggiore riscontro da parte della clientela, si rende necessario il trasferimento in spazi più ampi: e quale miglior soluzione se non i locali dell’ex salone di Crimi? Qui, in via Zucchelli, nasce nel 2017 la nuova denominazione “S&R Free Time” e la contestuale decisione di aprire un ulteriore salone a San Lorenzo Isontino. Ora la nuova sfida: la volontà di avvicinarsi al centro cittadino con la scelta che cade sui locali di via Garibaldi (ex casalinghi Portelli, storica attività che ha raggiunto la meritata quiescienza) su progetto dell’architetto Francesca Maio e di Andrea Tessari. Per il collaudato team di Susi e Roberto e i loro sette collaboratori un nuovo capitolo. «Era il momento di mettersi in gioco – spiega Susanna Brumat – sia per il cambio di location, perché crediamo nella vitalità del centro di Gradisca e nella sua collocazione baricentrica, ma anche per l’introduzione del servizio barber, una scelta dedicata dunque anche a “lui” e ai trend del momento, auspicando sia questo l’ulteriore anello di una catena di soddsisfazioni da perseguire con rinnovato entusiasmo». C’è dunque chi va controcorrente dato che per ogni serranda che si alza, ve ne sono due che si abbassano definitivamente in quel di Gradisca.

Consultando i report statistici della Camera di commercio Venezia Giulia emerge con chiarezza che le attività commerciali registrate sono, attualmente, 130 mentre quelle attive 120 ma è il bilancio sulla natimortalità a fare acqua da tutte le parti: le 9 iscrizioni non riescono minimamente a compensare le 18 chiusure. E Gradisca è la cittadina che “paga” di più la vicinanza con Tiare shopping che ha determinato, piaccia o non piaccia, una fuga di clienti verso la grande distribuzione a discapito dei negozi più piccoli, di vicinato.

Anche a livello provinciale i numeri sono crudeli. In un anno si sono registrate quasi 200 chiusure (198 per la precisione) nei 25 Comuni dell’Isontino. Tante, decisamente troppe. E le 89 aperture non riescono minimamente a bloccare la copiosa emorragia. I numeri emergono dal database della Camera di commercio che punta la lente d’ingrandimento sulla natimortalità delle imprese in ogni municipalità. In una visione complessiva, Gradisca si consola comunque con esempi in controtendenza, come quello di via Garibaldi, e con la volontà di due marchi “big” di scommettere sulla cittadina: vedi Ottimax, insediatosi al posto dell’ex Ipercoop, e la Sme che ha optato per un ampliamento dei suoi spazi vendita in via Palmanova.

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