Goriziano condannato a 7 anni per spaccio di stupefacenti
TRIESTE Sette anni di reclusione. E 50 mila euro di multa. È la pena inflitta a un giovane goriziano, al termine dell’operazione antidroga della Polizia di Stato, denominata “You Again”.
L’indagine, svolta in poco più di 3 mesi dagli agenti della sezione antidroga della squadra mobile di Gorizia, ha consentito di provare «la fitta rete di spaccio promossa e gestita da Jonathan Di Bari», il goriziano che aveva ricavato all’interno di una villetta disabitata di via Hermada un posto sicuro «per stoccare e preparare dosi di cocaina destinate allo spaccio», si legge in una nota della Questura. Non appena terminato di scontare un lungo periodo agli arresti domiciliari per essere stato trovato con una piantagione di marijuana coltivata all’interno della propria abitazione, privo di attività lavorativa, il giovane è stato osservato recarsi più volte al giorno nelle abitazioni di soggetti noti nell’ambiente della tossicodipendenza da cocaina. Le indagini hanno, così, portato ad individuare la villetta nella quale l’uomo si introduceva abusivamente dopo il calar della sera e dove aveva messo in piedi un vero e proprio laboratorio clandestino per la preparazione delle dosi di cocaina per lo spaccio al minuto. In quei locali è stata posizionata una microcamera che ha consentito di filmare tutte le fasi di taglio, pesatura e confezionamento delle singole dosi in palline da un grammo ciascuno, destinate ai clienti. Nel corso dei vari pedinamenti è stato individuato anche un secondo “nascondiglio” segreto sotto la siepe di una villa disabitata in centro città, dov’è stato recuperato un tubetto metallico con all’interno 12 dosi di cocaina per lo spaccio.
Con un accesso nella villetta di via Hermada 24 è stata documentata la presenza di tutta l’attrezzatura e dei materiali usati per il confezionamento delle dosi, sequestrando nel contempo un involucro contenente 28 grammi di cocaina nascosto all’interno di un vecchio scaldabagno. Di Bari è stato dapprima posto in arresto e, successivamente, in custodia cautelare agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico. Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare, nel suo alloggio è stata rinvenuta e sequestrata una mini coltivazione artigianale di funghi allucinogeni a dimora in 3 vasi.
Con il monitoraggio dei frequenti incontri con un suo assiduo cliente di Gradisca d’Isonzo è stato possibile denunciare all’autorità giudiziaria altri 2 spacciatori di rilievo, un taxista sloveno e una donna napoletana abitante a Monfalcone. Al termine delle attività sono state eseguite tre perquisizioni delegate dal P.M., nelle quali sono stati rinvenuti cocaina ed hashish. Sono stati inoltre segnalati alla locale Prefettura tre soggetti individuati quali assuntori di stupefacenti.
Ieri, Di Bari è stato condannato dal Tribunale di Gorizia a sette anni di reclusione e cinquanta mila euro di multa, per la recidiva specifica infraquinquennale e la continuazione nell’attività di spaccio. —
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