Goriziani più tecnologici ma crolla la spesa per auto, moto e mobili

Con una media di 19.717 euro l’Isontino ha il reddito pro capite più basso del Fvg. Nel 2020 immatricolazioni a picco. Salto di qualità nell’information technology

Stefano Bizzi e Laura Tonero

GORIZIA. Con 19.717 euro pro capite, Gorizia si trova in coda alla classifica regionale del reddito per cittadino. I più ricchi sono i triestini (24.278 euro) seguiti dagli udinesi (21.428) e dai pordenonesi (20.220). Anche se per il 2020 il potere di spesa rimane sotto quello medio del Friuli Venezia Giulia (-1.750 euro), l’Isontino, piazzandosi al 50mo posto nazionale su 107 province, galleggia comunque sopra i 19.415 euro pro capite della media italiana. Se però la variazione rispetto al 2019 è negativa (-1,4%), il confronto con il 2018 è in ogni caso leggermente positivo (+43 euro).

I dati emergono dall’Osservatorio dei consumi di Findomestic redatto elaborando i dati 2020 di Istat, Svimez e dell’Istituto Tagliacarne, presi in considerazione anche nel report sulle economie regionali stilato dalla Banca d'Italia. Lo stesso documento scatta una dettagliata fotografia su quelli che sono stati i consumi dei goriziani nel corso del 2020, l’anno segnato dalla pandemia. Come nelle altre province, in generale hanno investito di più in tecnologia e in elettrodomestici, meno in automobili e motocicli, in mobili e in telefoni cellulari. L’emergenza sanitaria, dunque, ha modificato gli investimenti di chi vive nella nostra provincia, con le restrizioni sugli spostamenti e lo smartwoking che hanno spinto molti a dotarsi di computer e altri dispositivi tecnologici più performanti, così come di nuovi elettrodomestici soprattutto per migliorare le prestazioni in cucina.

Allo stesso tempo, la scarsa mobilità imposta delle misure per il contenimento dei contagi ha rallentato la spinta verso l’acquisto di nuovi veicoli, a due e quattro ruote.

Per beni durevoli, in generale, nella nostra provincia lo scorso anno sono stati spesi 162 milioni di euro (in media 2.427 euro per famiglia), quando erano stati 178 milioni nel 2019 (-9,2%).

Come detto, sono diminuiti gli acquisti di automobili, sia da parte di privati che di aziende, con un numero di immatricolazioni di auto nuove passato dalle 2.974 del 2019 alle 2.312 del 2020 (-22,3%) e con una spesa complessiva in milioni di euro passata da 41 a 37. Le immatricolazioni delle auto usate sono passate invece da 7.346 a 6.062 con una diminuzione dei consumi del 15,9%. Stessa sorte per il mercato dei motoveicoli che, in Friuli Venezia Giulia nel 2020 ha raccolto il risultato peggiore (-7,8) rispetto alla media nazionale (-6,9). Nello specifico, a Gorizia le immatricolazioni sono calate da 650 a 576 (-11,4) con una spesa complessiva invece invariata di 4 milioni di euro, sinonimo che per ogni mezzo è stata sostenuta una spesa maggiore.

Sul versante degli elettrodomestici grandi e piccoli (frigoriferi, lavatrici, ma pure frullatori o ferri da stiro) lo scorso anno sono stati spesi 13 milioni di euro, il 6,3% in più rispetto al 2019. Ogni famiglia ha speso in media 199 euro, quando nell’anno precedente alla pandemia la media si era attestata sui 189 euro. Anche se il trend è in crescita, a livello regionale, in questo settore, Gorizia investe meno di Pordenone (215 euro) e Udine (209).

L’elettronica da consumo (televisori, lettori audio e video, fotocamere e videocamere digitali, accessori, console per videogiochi) ha visto i goriziani spendere 5 milioni di euro, con una spesa per famiglia passata da 66 a 69 euro (+5,5%), mentre per la telefonia è stata sostenuta una spesa complessiva di 14 milioni, un milione in meno rispetto al 2019 e una spesa pro capite scesa da 226 euro a 217. Le famiglie goriziane hanno invece fatto il salto nel settore dell’information technology dove hanno investito 7 milioni, facendo così registrare la migliore performance a livello regionale (+25,1).

Infine i mobili: l’arredamento ha registrato un flessione della spesa per famiglia, passata da 649 a 561 euro. 

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