Gorizia, una galleria del vento da un milione di euro

Realizzata in quella che fu la sede della Manifattura goriziana. Inaugurazione martedì. Primi test con Kristian Ghedina

A Gorizia la galleria del vento più grande del Triveneto

Gorizia avrà una galleria del vento. La più grande del Triveneto. E vicina, per caratteristiche e prestazioni, alle strutture leader in Italia della Ferrari, della Pininfarina, del Politecnico di Milano. Verrà inaugurata martedì durante l’open day che si protrarrà dalle 10 alle 16. Sorge all’interno dello stabilimento “Asse” che è nato sulle ceneri della vecchia “Manifattura goriziana” in via Gregorcic, nella zona industriale e artigianale di Gorizia, a un tiro di schioppo da Savogna d’Isonzo.



Una novità importante e assolutamente inedita. Che ha il significato di una sorta di “passaggio delle consegne” dal settore tessile (ormai decaduto in città) a quello aeronautico (su cui Gorizia sembra puntare molte delle sue carte per il rilancio economico).

Contrariamente all’abitudine tutta goriziana di dare libero spazio agli annunci e ai proclami («Faremo, costruiremo, realizzeremo») prima - molte volte - di mettere i ferri in acqua concretamente, i vertici di Asse hanno deciso di lavorare nel silenzio, nell’ombra. E martedì, dalle 10 alle 16, inaugureranno l’aerotunnel. Non sarà un taglio del nastro classico: durante l’evento saranno eseguite prove di funzionalità con la partecipazione di atleti. Nelle prime foto è stato utilizzato come “modello” l’ex campione di sci Kristian Ghedina che ha effettuato i primi test, fornendo anche preziosissimi consigli ai promotori del progetto.



Proprietario di “Asse” al 95% è una vecchia conoscenza: si tratta di Rolando Parmesani che, qualche anno fa, fu anche presidente dell’Aeroclub Giuliano, ente gestore dell’aeroporto di Gorizia. Nato a Canazei, il suo percorso di studi l’ha svolto a Trieste, facendo nascere la sua azienda nel Bic del capoluogo giuliano. «La galleria del vento che andiamo ad inaugurare - le sue parole - sarà una delle più importanti in Italia. Nel Triveneto è, indiscutibilmente, la più grande e tecnologicamente avanzata. E siamo un gradino sotto rispetto alle strutture di punta, realizzate da Ferrari, Pininfarina, Politecnico di Milano. L’obiettivo è di farla crescere ulteriormente, anche per l’asse verticale». In questa fase, l’investimento è stato di un milione di euro. Ma il programma prevede ulteriori sviluppi, con consistenti risorse da impiegare. «Quella di oggi è, appena, la configurazione iniziale - spiega ancora Parmesani -. A cosa servirà? Una galleria del vento nasce sostanzialmente per ottimizzare le prestazioni delle persone e delle cose. Verrà utilizzata da sportivi, ma sarà usata anche in ambito aeronautico testando modelli di velivoli, aerei teleguidati, droni, qualche piccolo ultraleggero». Si effettueranno test sino a 160 chilometri orari, ci saranno otto ventilatori per una potenza complessiva di 640 kilowatt e sarà presente una bilancia dinamometrica a sei assi per la misura, in tutte le direzioni, delle azioni del flusso dell’aria.

«In occasione dell’inaugurazione, oltre a due docenti de “La Sapienza”, saranno presenti campioni impegnati in prove di aerodinamica. Obiettivo? Perfezionare al massimo tutti i dettagli legati alla fluidodinamica. Il futuro delle prestazioni di ciclisti, discesisti, amanti del volo, motociclisti, velisti, surfisti, piloti passa per le gallerie del vento», continua il titolare di “Asse”, acronimo di aeronautica, spazio, subacquea, energia, nata nel 2012.

Le misure che si effettuano in una Galleria del vento riguardano: velocità globali e locali, misure di pressione, di temperatura e forze esercitate dal fluido sul corpo. In galleria del vento vengono anche effettuate le cosiddette visualizzazioni dei campi di pressione, temperatura e di forza che si stabiliscono sulla superficie del corpo oppure del campo di velocità del flusso. Nel primo caso, la superficie del corpo viene rivestita con delle particolari sostanze sensibili alla temperatura, alla pressione oppure alle forze di attrito. Nel secondo caso vengono utilizzati dei particolari traccianti, come le sostanze coloranti o dei fumi che permettono di visualizzare l’andamento del flusso attorno al corpo.

 

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