Gorizia, un indotto di due milioni per gli alpini

GORIZIA Il raduno triveneto alpini è costato 220mila euro ma ha richiamato a Gorizia almeno 20mila persone delle 35mila presenti che hanno lasciato in città, nei bar e nei ristoranti soprattutto, un paio di milioni di euro. Gli alpini sono bravi anche a far tornare i conti e per gli esercenti del centro domenica 19 è stata la giornata della “quindicesima” dopo la “tredicesima” di Gusti dei frontiera” e la “quattordicesima” del festival èStoria.
«Tireremo le somme con calma - anticipa un affaticato Paolo Verdoliva, presidente dell’indistruttibile sezione Ana di Gorizia che ha organizzato il raduno - . A fronte di una spesa di circa 220mila euro abbiamo avuto contributi pubblici per circa 180mila euro, da Regione, Camera di commercio, Comune di Gorizia e Fondazione Carigo, più altri sponsor e piccoli contributi di aziende locali».
Già, ma non si vive di ricordi. Come fare perché Gorizia possa ospitare un evento capace di attrarre tanti visitatori? Verdoliva: «L’Ana è a disposizione della città per organizzare qualsiasi cosa. Per quanto ci riguarda proporremo in autunno un grande concerto del centenario al Teatro Verdi con i musicisti del conservatorio Tomadini di Udine».
Si avvicina dunque la data dell’otto agosto, cent’anni dalla presa di Gorizia. Bocche cucite in giro ma qualcosa di ghiotto bolle in pentola. Boccone gustoso sicuramente il lancio dei paracadutisti alpini in piazza Vittoria, come promesso dal sindaco Romoli. Dovesse di nuovo frapporsi l’Enac a causa dell’indisponibilità dell’aeroporto di Gorizia allora al Duca d’Aosta sarà meglio piantare un vigneto.
Torniamo al bilancio del raduno per ricordare i circa 70 volontari della Protezione civile regionale impiegati e la trentina di uomini delle squadre di pronto intervento del servizio sanitario. Ancora, 10 erano gli operatori (medici, infermieri, soccorritori) distribuiti nei 2 Posti medici avanzati, mentre il Posto medico veterinario, con tanto di ambulanza dedicata, poteva contare su cinque uomini.
Al servizio d'ordine hanno pensato i circa 40 uomini del Son (Servizio d'ordine nazionale) degli alpini, che hanno collaborato a stretto contatto con il servizio di sicurezza approntato dalla prefettura (con uomini in divisa ed altri in borghese) coordinando le forze della questura, dei carabinieri e della guardia di ginanza.
A questi numeri ovviamente vanno aggiunti i circa 80 alpini dell'Ana di Gorizia operativi nell'allestimento e nella gestione delle diverse iniziative. «Siamo estremamente soddisfatti di come sono andate le cose – spiega Alberto Tofful dell'Ana di Gorizia, responsabile della sicurezza nel comitato organizzatore -. Non ci sono stati incidenti o disordini, e anche dal punto di vista sanitario non ci sono state emergenze, al di fuori di qualche piccolo intervento fisiologico in una manifestazione simile». Il successo del raduno si misura anche con i numeri delle vendite dei gadget: oltre 1500 le medaglie del raduno ed esauriti oltre un migliaio di cofanetti, per un totale di 8mila cartoline vendute.
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