Gorizia: Transalpina, la piazza dimenticata
GORIZIA Piazza Transalpina? È diventata un parcheggio. Se ne sono accorti in tanti, tant’è che qualche foto ha iniziato a fare capolino su Facebook. Quel simbolo che doveva essere la carta in più da giocare per rilanciare turisticamente la città è diventata l’estrema periferia dell’Europa unita. Quella sontuosa cerimonia del primo maggio 2004 è storia vecchia. Altroché elemento di attrazione da affiancarsi al Castello di Gorizia nell’offerta turistica della città. Pochissime manifestazioni vengono promosse per vivacizzarla e si vedono sempre meno corriere di turisti. Auto, invece, abbondano: lasciate attorno al suggestivo mosaico da persone che si dissetano nel vicino bar in territorio sloveno.
Chiunque raggiunge quel luogo viene avvolto da un sentimento di grande tristezza: quella dovrebbe essere la piazza dell’amicizia, viva, pulsante, piena di fiori, accogliente. «Ma è diventato un piazzale sfiorito, triste, grigio», sottolineano quei goriziani che non capiscono perché l’area non sia stata sfruttata turisticamente. Le manifestazioni organizzate lì sono ridotte al lumicino: durante l’amministrazione Brancati, la Transalpina era diventata sede privilegiata di qualsiasi tipo di kermesse (forse ne furono promosse anche troppe) che evidenziasse la collaborazione fra Gorizia, Nova Gorica e San Pietro Vertojba. Forse, c’era addirittura un utilizzo esagerato di quell’area mentre oggi in pochi ricordano che quel luogo è simbolico: lì c’era un muro che divideva due città e oggi c’è uno spiazzo tutto aperto.
E poi, sullo sfondo, c’è il nodo dei matrimoni. Lì, per parafrasare Alessandro Manzoni, non... s'hanno da fare. Il consigliere comunale di Sinistra, Ecologia e Libertà Livio Bianchini sta portando avanti una battaglia ormai da parecchi anni ma senza fortuna. Più volte ha coinvolto il sindaco e il Consiglio comunale ma non è mai riuscito a portare a casa il risultato. E oggi rilancia con forza il suo progetto che consentirebbe di cogliere due piccioni con una fava: valorizzare la Transalpina e potenziare le presenze turistiche in una città che ancora non ha deciso cosa farà da grande.
«Quella piazza è stata abbandonata - taglia corto l’esponente di sinistra -. Nel prossimo consiglio comunale rivolgerò la solita interrogazione al sindaco Romoli in cui gli chiederò se è giunto il momento, finalmente, di considerare l'area della Transalpina "casa comunale". In tal modo, si potrebbero celebrare i matrimoni e sono sicuro che sarebbero parecchie le coppie da tutta Italia che sfrutterebbero tale location. Chiaro che, prima, la piazza deve essere valorizzata e tornare ad avere un ruolo vivo e pulsante perché questa è un'eccezionale risorsa buttata via per ragioni ideologiche. Cosa intendo dire? Non giriamoci troppo intorno. C’è un’amministrazione di centrodestra al Governo della città e non vede di buon grado la Transalpina».
Bianchini ricorda che a Monfalcone possono essere celebrati i matrimoni nella Rocca e «a Lignano il sindaco ha autorizzato da tempo i matrimoni in spiaggia, disponendo che tutto l'arenile in occasione delle cerimonie vada considerato, temporaneamente, "casa comunale". Allora io chiedo che venga fatto lo stesso anche a Gorizia per piazza Transalpina, perchè è evidente che gli ostacoli di carattere legale e burocratico a questo punto non esistono».
Intanto, la Transalpina è stata “derubricata” a parcheggio. Ma soltanto di automobili perché le corriere dei turisti sono sempre meno..
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