Gorizia, traffico internazionale di gasolio: 64 denunce, 13 arresti

Maxi-operazione della Guardia di Finanza: i dettagli verranno svelati solo nei prossimi giorni
Un'auto della Guardia di Finanza
Un'auto della Guardia di Finanza

GORIZIA Maxi operazione della Guardia di finanza di Gorizia che ha denunciato 64 persone, di cui 13 in arresto, per traffico internazionale di gasolio.

I dettagli verranno illustrati martedi 22 dicembre alle 10: in quell’occasione, infatti, si svolgerà una conferenza stampa al comando provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia, alla quale parteciperà anche il Procuratore della Repubblica Massimo Lia. «In questo momento, l’operazione è ancora in corso - spiegano le Fiamme Giallea -. Quindi, non siamo in grado di fornire notizie più dettagliate nemmeno relativamente all’identità e alle generalità di queste persone».

Nei giorni scorsi, la stampa nazionale ha dedicato un ampio approfondimento su quello che è un business criminale in crescita esponenziale: 53,5 milioni di euro il valore della frode accertata nei primi 5 mesi del 2015, più del triplo rispetto al dato dell’intero 2014. Qual è il meccanismo? Le imposte si pagano nel Paese dove il prodotto viene consumato: pertanto, se il gasolio parte da uno Stato estero e arriva in Italia viene tassato in Italia, ma se viene dichiarata una destinazione diversa la tassazione salta. Considerando poi che alcuni prodotti petroliferi, come l’olio lubrificante e il bitume non rientrano tra i prodotti sottoposti alle accise comunitarie, in quanto sono tassati solo in Italia e in altri tre paesi comunitari, il gioco è fatto.

Contrabbando di gasolio dalla Slovenia scoperto dalla Gdf


A Gorizia l'ultimo precedente risale a giugno 2014: nel corso di una normale ispezione ad un mezzo commerciale in ingresso in Italia dal valico internazionale di Sant'Andrea, i finanzieri individuarono, oltre al serbatoio omologato, la presenza di un serbatoio supplementare (non indicato nella carta di circolazione) collegato al primo attraverso un tubo metallico. Non solo: abilmente occultata c'era una pompa erogatrice con conta-litri attraverso la quale estrarre il contenuto di entrambi i serbatoi.

In sostanza, le Fiamme gialle si erano trovate di fronte ad una vera e propria "pompa di benzina" itinerante, realizzata per trasferire fraudolentamente il gasolio, acquistato ad un prezzo inferiore a quello nazionale, su altri mezzi di trasporto e quindi sottrarlo al pagamento dell'accisa, ovvero delle tasse. Al termine del controllo, vennero sequestrati 1.200 litri di gasolio presenti nei serbatoi, nonché l'intero autoarticolato con i 2 serbatoi. Il conducente e il titolare della ditta di trasporti, con sede in Umbria, furono denunciati alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Gorizia per le ipotesi di reato di contrabbando e sottrazione del prodotto petrolifero al pagamento dell'accisa.

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