Gorizia torna a piacere: 1.087 i nuovi residenti

I prezzi bassi delle case e la dimensione a misura d’uomo sono vincenti. Ma il bilancio demografico è negativo: troppi decessi, nascite in picchiata
Il centro storico di Gorizia
Il centro storico di Gorizia

Che Gorizia continui a perdere abitanti non è più, purtroppo, una novità. Anche nei primi sei mesi del 2014 l’emorragia è continuata in maniera incessante: oggi risultano essere iscritte all’Anagrafe 35.269 persone (16.957 maschi e 18.312 femmine). Il 31 dicembre 2013 gli abitanti erano 35.361. Pertanto, in soli sei mesi, si sono “dissolti” quasi un centinaio di residenti.

Saldo migratorio positivo

Ma analizzando a fondo i report demografici si evidenzia un elemento positivo e incoraggiante. Il calo demografico non viene determinato dal saldo migratorio (ovvero dalla differenza fra chi ha scelto di mettere su casa a Gorizia e chi, invece, se n’è andato) che nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014 è stato positivo, bensì dal saldo naturale (la differenza fra nati e morti). Insomma, in città continuano a nascere pochi bambini e questo è anche il motivo per cui il reparto materno-infantile è stato chiuso dalla Regione. Ma soffermiamoci sul bicchiere mezzo pieno: sul saldo migratorio. Sono in crescita le persone che scelgono Gorizia per mettere su casa. Nel 2013 sono state 1.087 le new entry: 696 provenienti dai Comuni vicini, 229 dall’esterno, 162 classificati sotto la dicitura “altri”. I cancellati, invece, sono stati 1.001. Pertanto, il bilancio è positivo.

Sarà perché la città è stata sottoposta ad un’intensa opera di restyling, sarà perché è apprezzata la sua dimensione a misura d’uomo, sarà perché la microcriminalità è ancora “micro” ma sono in aumento le persone che decidono di mettere su casa da queste parti: non sono sensazioni, le conferme arrivano dai numeri messi a disposizione dal Comune. Non secondario l’aspetto delle quotazioni immobiliari: Gorizia resta una delle città con i prezzi delle case più bassi e questo, indubbiamente, invoglia a indirizzare le proprietà attenzioni sulla cara, vecchia Nizza austriaca.

Le (tante) note stonate

E passiamo alle note stonate. Il 2013 è stato, invece, l’annus horribilis per quanto riguarda le nascite: globalmente sono state 257 (140 maschietti e 117 rappresentanti del gentil sesso). Un numero che non è riuscito minimamente a compensare il totale dei decessi che sono stati, nel corso del 2013, 500 tondi tondi: 306 femmine e 194 maschi. Pertanto, il saldo naturale si è chiuso con un “-243” che compromette l’esito del bilancio demografico nella sua interezza. E Gorizia è perfettamente in linea con ciò che accade nel resto d’Italia: il 2013, con una stima tra i 510mila e i 515mila nati, ha segnato il punto più basso di una secolare serie storica. In un Paese che ha toccato il 12,7% di disoccupazione (41,6% per i giovani) e le politiche familiari sono poco generose, gli italiani rimandano se non addirittura rinunciano all'idea di allargare famiglia, le donne diventano madri sempre più tardi e i nuclei familiari si assottigliano. La fascia d'età che va da zero a 17 anni si sta ingrossando. Nel 2001 i giovani erano 4.485, oggi sono 4.903. Scorporando il dato, però, fra goriziani doc e d'adozione si nota che i ragazzi solo italiani sono diminuiti dello 0,7% nell'ultimo decennio (da 4.212 a 4.181), mentre adolescenti e bambini di origine straniera sono quasi triplicati, passando da 273 a 722. Pertanto, è grazie agli stranieri se la popolazione (proverbialmente molto anziana) si sta ringiovanendo, seppure con lentezza e gradualità.

Città sempre più multilingue

Dicevamo che delle 1.087 persone che hanno deciso di stabilirsi nella nostra città, 229 provengono dall’estero. Ciò significa che la città sta diventando gradualmente sempre più multiculturale e multilingue ma anche in questo caso si tratta di un dato perfettamente in linea con il trend sia regionale che nazionale. Dal 1997 ad oggi i cittadini stranieri sono più che raddoppiati: una crescita imperiosa e che contribuisce a limitare i danni in bilanci demografici sempre all'insegna dei segni “meno”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo