Gorizia, temperature in picchiata alla casa di riposo

Proteste alla “Angelo Culot” di Lucinico. Il Comune dispone l’accensione h24 dell’impianto di riscaldamento, ormai datato

GORIZIA Freddo. Tanto freddo. Troppo freddo. Questa volta, il problema non si è verificato in una scuola cittadina con conseguente protesta degli studenti. Il termometro è andato in picchiata alla casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico, oggetto peraltro di un importante intervento di riqualificazione che la renderà idonea ad ospitare sessanta anziani non autosufficienti.

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Bumbaca Gorizia 08_11_2017 Istituto D'arte Fabiani sciopero studenti per il freddo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca


Cos’è successo? Perché questi disagi per gli ospiti della struttura comunale? A spiegarlo l’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano. «Purtroppo - spiega senza troppi giri di parole - l’impianto di riscaldamento è obsoleto e c’è la necessità di potenziarlo attraverso l’inserimento di ulteriori pompe di calore. Ma, nel frattempo, è stato disposto che il riscaldamento rimanga attivo 24 ore su 24, anziché 20 ore come succedeva in precedenza. In questa maniera si potrà mantenere una temperatura adeguata per tutto l’arco della giornata».

L’assessore Romano, risponde così alle segnalazioni sulle temperature non adeguate alla stagione registrate in alcuni ambienti della casa di riposo “Angelo Culot”.

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Il problema si è verificato, in particolare, lungo i corridoi e nella sala di lettura della struttura che, attualmente, ospita 24 anziani. Con l’ultimazione dei lavori in corso e con l’ulteriore sistemazione dei serramenti (prevista e finanziata di recente), il sistema di riscaldamento sarà sicuramente più efficace e - assicurano dal Comune di Gorizia - non dovrebbero esserci più disagi.

Intanto, procedono secondo i tempi previsti i lavori di adeguamento degli impianti per la sicurezza e per il rifacimento di alcuni interni che renderanno la casa di riposo idonea per ospitare complessivamente 60 persone non autosufficienti. L’intervento, se non ci saranno altri intoppi o imprevisti, sarà ultimato in primavera e si potranno così riaprire le porte a nuovi ingressi ma, eventualmente, anche a chi, in questi anni, ha dovuto scegliere strutture alternative.

«Voglio ricordare che il Comune di Gorizia, nei casi di necessità accertati, integra le rette con fondi propri - aggiunge e conclude l’assessore Romano - sia per le persone ricoverate a Gorizia sia per quelle che hanno dovuto scegliere altri siti fuori città. Ritengo sia assolutamente doveroso, da parte dell’ente pubblico, aiutare chi, magari, ha lavorato una vita intera, si è sacrificato ma oggi si trova in difficoltà economiche e non è in grado di provvedere al pagamento completo della retta con le proprie finanze o con quelle dei parenti più stretti. Mi auguro che, conclusi i lavori, si possa, al più presto, riaprire la struttura e farle recuperare quell’importante ruolo nel campo dell’assistenza agli anziani, che ha sempre avuto per la città».

(fra.fa.)
 

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