Gorizia, tariffe inalterate e niente Irpef ma pesano i costi della casa di riposo

Previsto un esborso di 2 milioni per l’attività della “Culot”. Dall’Imu un gettito complessivo che supera i 5 milioni
Bumbaca Gorizia 07.11.2018 Comune, ufficio Tributi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.11.2018 Comune, ufficio Tributi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

TRIESTE «Abbiamo fatto i salti mortali per evitare aumenti delle tasse comunali e delle tariffe per i servizi a domanda individuale. Come? Continuando a fare economie che non intacchino, però, i servizi. Non è stato facile ma non aumenteremo la pressione fiscale». Il sindaco Rodolfo Ziberna illustra così l’atteso piano fiscale e tariffario per il 2019. E non nasconde un pizzico d’orgoglio per il risultato raggiunto perché, anche nel 2019, le tasse locali goriziane rimarranno fra le più basse d’Italia.

Il piano 2019

Infatti, l’addizionale Irpef continuerà a non essere applicata e anche per l’Imu rimarrà l’aliquota base del 7,6 per mille per seconde case e imprese, esclusa la categoria D5 (banche e assicurazioni) dove la percentuale è maggiorata al 10,6 per mille. Come maturò questa decisione già nel 2013? «Pensiamo si tratti di una tipologia di attività che possa assorbire bene eventuali aumenti», spiegarono allòra gli uffici comunali. Anche per la Tasi si applicherà ancora l’aliquota ridotta al 1,5 per mille. È quanto prevede il bilancio previsionale del 2019 che approderà a breve in aula per l’esame e la successiva approvazione da parte del Consiglio comunale. Lo stesso discorso vale per la Tari, il cui costo complessivo rimane inalterato e per la Tosap e la tassa sulla pubblicità dove non sono stati applicati aumenti. Mantenere un così basso livello di tassazione comporta uno sforzo notevole, anche perché i servizi non solo non saranno ridimensionati ma, grazie a una serie di assunzioni, saranno addirittura potenziati. «Il fatto è che in momenti come quello attuale, con una crisi economica e occupazionale ancora forte, non possiamo pensare di tassare ulteriormente le famiglie», questo il commento del sindaco Ziberna.

Il gettito

Le entrate tributarie, spiega la dirigente del settore servizi finanziari e contabili, Mariapia Zampa - sono, in previsione, costanti rispetto al 2018: il mantenimento delle aliquote base per l’Imu attestano un gettito complessivo di 5,2 milioni. Il recupero del gettito Imu non riscosso negli anni pregressi è previsto in un milione di euro». L’imposta di pubblicità, programmata in 265 mila euro, presenta a sua volta un trend costante mentre i diritti sulle pubbliche affissioni mostrano una previsione di introiti pari 82 mila euro, in lieve incremento. La tariffa rifiuti, meglio conosciuta come Tari, viene determinata in relazione al Piano economico finanziario sulla gestione dei rifiuti urbani che presenta un’entrata a copertura totale del costo del servizio gestito da Isontina Ambiente srl. «Tale entrata - spiega ancora la dirigente - ammonta a 5,2 milioni e viene rettificata dal fondo crediti di dubbia esigibilità che ammonta a 450 mila euro e solo per 255 mila euro viene ricompreso nel Pef. La previsione evidenzia comunque l’importo della tassa pari all’anno precedente». La Tosap permanente (250 mila euro) e temporanea (200 mila euro) presentano un andamento costante.

Le tariffe

Buone notizie anche dalla tariffe per i servizi a domanda individuale, ancorate al 2018, senza aumenti. Il grado di copertura da parte del Comune di Gorizia è pari al 49,49 per cento. «Sì, non dobbiamo dimenticare che il Comune copre con fondi propri la gran parte delle spese in diversi settori, dallo scuolabus agli impianti sportivi alla casa di riposo “Culot” il cui costo annuale è di 2 e 34 mila euro. Costa. E anche parecchio. Il capitolo di bilancio che pesa di più sulle casse comunali continua ad essere quello riguardante la gestione della struttura residenziale di Lucinico. Illuminanti i dati economici: per il 2019 è prevista una spesa di 2.034.377 euro a fronte dei 803.700 euro che l’amministrazione comunale prevede di introitare dalle rette versate dai familiari degli ospiti della struttura di assistenza. La situazione, nel futuro, è destinata però a cambiare con la trasformazione della casa di riposo in residenza per non autosufficienti. —


 

Argomenti:irpef

Riproduzione riservata © Il Piccolo