Gorizia, sorpresi con oltre due etti di eroina: arrestati

Un uomo e una donna rispettivamente di Udine e di Tavagnacco sono stati pizzicati dai carabinieri prima con due involucri di droga in auto e poi, nelle perquisizioni domiciliari, con svari strumenti utilizzati per lo spaccio
I militari dell'Arma di Gorizia dopo l'arresto per spaccio di droga
I militari dell'Arma di Gorizia dopo l'arresto per spaccio di droga

GORIZIA Spaccio di droga, due giovani udinesi arrestati in flagranza. A insospettire i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile (Norm) della Compagnia di Gorizia il fatto che, giovedì scorso, 19 maggio, i due si trovassero fermi in auto all'alba vicino al cimitero di via Trieste, a due passi dal confine. Già al primo controllo, i militari hanno identificato i due -  V.M., un uomo di 35 anni di Udine, e D.P.V., una donna di 40 anni di Tavagnacco - appurando come entrambi avessero precedenti per stupefacenti. Sono scattate altre verifiche, da cui i carabinieri hanno trovato due involucri contenenti complessivamente quasi 230 grammi di eroina.

Li hanno così accompagnati nella caserma in corso Verdi e sottoposti ad accertamenti più approfonditi. Considerato l’ingente quantitativo di droga rinvenuta nella loro disponibilità e i precedenti specifici, su disposizione del pm Ilaria Iozzi, i militari del Norm hanno perquisito le loro case.

Nel corso delle operazioni hanno trovato e sequestrato circa 30 grammi di marijuana, numerose pastiglie di psicofarmaci, vari prodotti per il confezionamento e l’occultamento dello stupefacente, tra cui due finte pile la cui parte superiore si poteva svitare e dove, all’interno di una, veniva rinvenuta una dose da un grammo di eroina. Ancora, vari telefonini, un dispositivo gps, contanti per 380 euro, verosimilmente provento dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché uno scanner per verificare la presenza di dispositivi di comunicazione e tracciamento, ovvero per “bonificare” locali o automezzi da possibili impianti di intercettazione o gps per la loro localizzazione.

Tali elementi hanno rafforzato il quadro indiziario a carico dei due, secondo cui entrambi avevano ampie disponibilità di sostanze stupefacenti e di mezzi vari per esercitare una proficua attività di spaccio, verosimilmente nell’area udinese e provincia, probabilmente approvvigionandosi della droga anche dalla vicina Slovenia, considerato che sono stati trovati in zona vicina al confine.

A conclusione dell’attività investigativa V.M. è stato portato nella casa circondariale di Gorizia, mentre la giovane D.P.V. a quella femminile di Trieste, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ieri, venerdì 22 maggio, il giudice delle indagini preliminari ha convalidato gli arresti per entrambi, sottoponendo la donna ai domiciliari, mentre V.M. è rimasto in carcere in attesa del coiddetto "braccialetto elettronico”.

Riproduzione riservata © Il Piccolo