Gorizia, smantellati i bunker della Guerra fredda sul monte Calvario
Li stanno smantellando. Da alcuni giorni ormai. E più di qualcuno ha notato quei misteriosi lavori che si stanno svolgendo sul monte Calvario.
Nessuno sa chi abbia commissionato lo smontaggio dei bunker, nemmeno il consigliere comunale (ed ex presidente del consiglio circoscreizionale) Walter Bandelj che ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al sindaco Ettore Romoli. Intendiamoci: la sua perplessità non è legata al fatto che quei manufatti sono stati smantellati anche perché non avrebbero alcun valore storico, piuttosto non capisce perché lo smontaggio è soltanto parziale. In altre parole, sono state rimosse tutte le parti in ferro come testimoniato dalle fotografie a corredo di quest’articolo scattate dallo stesso Bandelj mentre il cemento è rimasto al suo posto. «Mi è arrivata la segnalazione da un cittadino (peraltro arrivata anche al nostro giornale, ndr) e ho subito immortalato quei lavori con la macchina fotografica proprio per avere a disposizione una testimonianza visivo. Non sono, però, riuscito a sapere - racconta Bandelj - chi sta compiendo quell’intervento e tantomeno chi lo ha commissionato. I bunker, questo va detto, non hanno un grande valore storico: risalgono al 1958-59 e vennero realizzati nel periodo della Guerra fredda. Piuttosto, quello che non riesco a capire è il perchè vengano rimosse le parti in ferro (che oggi sono ammonticchiate ai bordi della strada), mentre quelle in muratura sono rimaste al suo posto. Se deve essere effettuato un intervento, almeno lo si faccia bene: si smantelli i bunker nella loro interezza e non si pensi di ricoprire il cemento con la terra».
Bandelj aggiunge un atro concetto: «In tempi di crisi e di risorse ridotte allo zero, non comprendo come si sia pensato di procedere con questa operazione che sicuramente non era in cima alle priorità. Per questo ho deciso di interessare pure il sindaco». (fra.fa.)
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