Gorizia, San Rocco dice no alla scrittrice “hard”
Ha un bello scrivere la 34enne pordenonese Irene Cao “Io ti guardo”, “Io ti sento”, “Io ti voglio” ma alla sagra parrocchiale di San Rocco non metterà piede. Se non, s’intende, per stare in sana compagnia e gustare buone pietanze. La scrittrice del momento, che con la sua trilogia dedicata all’erotismo/pornografia sta dominando le classifiche delle vendite dei libri avrebbe dovuto essere l’ospite eccellente degli Incontri con l’autore previsti nel programma della sagra. Il curatore della rassegna, Marco Salateo, aveva già ottenuto l’accordo con Cao e trovato il presentatore, Giorgio Mosetti. I componenti del comitato organizzatore del Centro tradizioni evidentemente sono attenti ad altri tipi di lettura, sicché avevano fornito, ignari del pericolo, il via libera alla scrittrice. Ma a San Rocco i conti si fanno con l’oste burbero e dal cuore buono, don Ruggero Dipiazza. Il quale, reso edotto in qualche modo del contenuto dei tre volumi, ha stoppato l’iniziativa. Decisione non indolore, s’intende per alcuni degli organizzatori. «Il messaggio che si eleva da questi libri - spiega Dipiazza - è che alla passione non si può resistere. Traspare un maschilismo tremendo, un cinismo impressionante. Può darsi che in sagra avremmo avuto il pienone per sentire questa signora, ma il nostro percorso è un altro. Crediamo nei valori, soprattutto nella necessità dell’uomo di tornare a quella normalità che, come ci esorta papa Francesco, abbiamo smarrito».
È vero: la presenza della signora Irene Cao avrebbe assicurato pienone e visibilità alla sagra. Risultati che da secoli riesce a raggiungere ugualmente senza cadere in altre tentazioni che non siano i fenomenali ciba o certe costicine da leccarsi i baffi.
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