Gorizia, saliti a 130 i profughi senza convenzione FOTO

Don Zuttion: «Ospitati alla Madonnina e in Piazzutta ma non c’è più spazio». Il questore: «Presto saranno trasferiti altrove». Intanto riappare la tendopoli in riva all’Isonzo
Bumbaca Gorizia 19.08.2015 Profughi alla Madonnina Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 19.08.2015 Profughi alla Madonnina Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA «Siamo punto e a capo». Don Paolo Zuttion, direttore della Caritas diocesana di Gorizia, allarga le braccia manifestando un senso di impotenza.

In pochissimi giorni il numero dei richiedenti-asilo senza convenzione è lievitato notevolmente e ha raggiunto quota 130. Soltanto nelle ultime ore, si sono aggiunte altre 25 persone, fra le quali una donna: tutte avrebbero dichiarato di essere arrivate qui dalla Germania ma si tratta di affermazioni che devono essere ancora verificate dalla Polizia di frontiera.

Strutture strapiene Dove dormono? «Una quota - spiega don Zuttion - siamo riusciti a sistemarla al dormitorio Faidutti in Piazzutta, una cinquantina pernotta negli spazi parrocchiali della Madonnina. Ma, ormai, spazio non ce n’è più. Tutte le strutture a nostra disposizione traboccano di richiedenti-asilo. Siamo in difficoltà».

I volontari si stanno facendo in quattro per garantire la miglior accoglienza possibile ai profughi. E rinnovano l’appello alla cittadinanza: «Vi chiediamo di cuore di darci una mano: servono assolutamente coperte. Non si può non pensare ai bisognosi. Vi preghiamo di fare qualcosa. Vanno bene anche coperte che avete in soffitta o in cantina. Potete farlo anche in forma anonima (come è già successo). Potete portarle in Madonnina. Grazie».

Intanto, un gruppo di richiedenti asilo è stato nuovamente “avvistato” in riva all’Isonzo. Non è chiaro se i profughi hanno anche pernottato in the jungle ma, sicuramente, hanno passato la giornata lì. Il questore Pillinini, dal canto suo, annuncia: «Stiamo lavorando per alleggerire Gorizia dalla presenza di richiedenti-asilo. Verranno spostati altrove».

Il Pd passa all’azione Un’urgente convocazione dell’Ambito socio-assistenziale con prefetto e assessore regionale, per individuare un sistema di accoglienza dei migranti sostenibile che, accanto a strutture più grandi per la prima accoglienza, e complementari a convenzionate più grandi come quelle presenti a Gorizia e lo stesso Cara di Gradisca: un Cara di cui peraltro è urgente il ritorno alla “normalità” e quindi ad una soglia numerica bel al di sotto della saturazione oramai sostanzialmente raggiunta.

A chiedere l’iniziativa è il segretario provinciale del Partito Democratico, Marco Rossi. Lunedì scorso, nell’ambito della riunione provinciale degli amministratori del Pd, si è discusso anche di accoglienza diffusa. «Ho chiesto agli amministratori di essere disponibili a fare ancora di più sollecitando una riunione con il prefetto, l’assessore regionale Torrenti e i due ambiti socio-assistenziali dell’Alto e del Basso Isontino».

«L’assessore Romano del Comune di Gorizia colga questa disponibilità. Le tendopoli non possono che essere una soluzione-tampone di tipo emergenziale, e le notizie di questi giorni confermano che l’emergenza non è affatto superata. Attraverso l’Ambito si potrebbe individuare un tipo di gestione che individui piccole strutture private, anche semplici appartamenti, come già fatto in alcuni Comuni, e che sarebbero sostenibili anche nei comuni più piccoli. Spero che lo stesso Prefetto colga questa disponibilità politica sollecitando l’incontro. Nei giorni scorsi - rivela Marco Rossi - l’assessore regionale Torrenti mi ha confermato, in occasione di un incontro a Gradisca, la sua disponibilità a partecipare e credo quindi si possa e si debba agire in fretta. Di certo, sarebbe grave se invece la giunta Romoli, che nulla fa in concreto in città sul tema migranti lasciando tutto il peso sui volontari e sulla disponibilità delle strutture diocesane e parrocchiali, non cogliesse questa disponibilità continuando solo a lamentarsi», conclude Rossi.

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