Gorizia ritrova la sua Cardiologia. Rientrate le attività dal San Polo

Erano state trasferite per ospitare il reparto di emergenza sanitaria che ha salvato dodici persone
Il recente concerto con il sax davanti al San Giovanni di Dio per omaggiare chi lavora in ospedale Foto Pierluigi Bumbaca
Il recente concerto con il sax davanti al San Giovanni di Dio per omaggiare chi lavora in ospedale Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Da oggi il San Giovanni di Dio ritrova Cardiologia. Passata la fase più critica della pandemia di Covid-19, si sta completando il rientro all’ospedale goriziano di tutte le attività sanitarie che erano state trasferite a Monfalcone per lasciare spazio alle terapie intensive riservate ai pazienti colpiti dal coronavirus.

Gorizia, concerto di rigraziamento davanti all'ospedale

Un reparto “d’emergenza” che a Gorizia ha permesso di curare, e con successo, una dozzina di pazienti, dei quali alcuni arrivati anche da fuori regione – ad esempio dalla Lombardia –, ma anche dal Pordenonese, senza contare il passaggio di quello che in città è diventato uno dei volti simbolo della lotta al virus, l’apprezzato titolare della trattoria di Sant’Andrea Lucidio Turri.

Coronavirus, Cardiologia verso la riapertura all'ospedale di Gorizia
Bumbaca Gorizia 24.03.2020 Accoglienza Croce Rossa in Ospedale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca


Un qualcosa che però, fortunatamente, al momento è già il passato, visto che da oggi riprenderanno a funzionare al San Giovanni di Dio le funzioni collegate al reparto di Cardiologia, ovvero l’attività di elettrofisiologia ed elettrostimolazione, quattro posti letto sub intensivi e l’Unità di terapia intensiva coronarica (o Utic), con ulteriori 4 posti letto intensivi e la presenza del medico cardiologo 24 ore su 24. Ad annunciarlo sono stati ieri in videoconferenza l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, e il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Entrambi hanno manifestato una certa amarezza per tutte le polemiche e le voci attorno al possibile mancato ritorno nel capoluogo isontino delle specialità trasferite durante l’emergenza.

Coronavirus Il 32% dei positivi registrati a Trieste lavora in ospedale o case di riposo
Lasorte Trieste 16/03/20 - Ospedale di Cattinara


«Come avevamo detto fin dall’inizio, e ripetuto tante e tante volte, tutte le attività stanno rientrando – spiega Ziberna – e mai, neppure per un attimo s’era pensato di non riaprire più l’Unità coronarica a Gorizia e di concentrarla a Monfalcone. Anzi, le attività saranno ulteriormente migliorate, visto che di recente sono state acquistate nuove attrezzature. Per questo desta ancora più sconcerto il fatto che ci sia stato chi ha cavalcato una notizia inesistente. Gorizia, invece, è orgogliosa di aver contribuito a salvare vite grazie a queste terapie intensive».

Coronavirus Il 32% dei positivi registrati a Trieste lavora in ospedale o case di riposo
Lasorte Trieste 16/03/20 - Ospedale di Cattinara


Se Ziberna ha parlato di «una delle pagine migliori della storia dell’ospedale San Giovanni di Dio», a proposito della battaglia contro il Covid-19, l’assessore Riccardi ha voluto ringraziare Gorizia «per aver contribuito a curare al meglio le persone che hanno contratto il virus».

All’ospedale di Gorizia ricavati 16 posti-letto per la terapia intensiva
L’ingresso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia, con la tenda che fa da filtro: il nosocomio ospiterà un reparto di terapia intensiva per accogliere i malati gravi di coronavirus

Ieri sulla notizia del ritorno di Cardiologia in riva all’Isonzo è intervenuto anche il consigliere regionale leghista Diego Bernardis – che ha invitato a interrompere le polemiche e a «smetterla di mettere in giro falsità che alimentano timori e paure». Tornando alla ripresa delle normali attività di Cardiologia e degli altri reparti del San Giovanni di Dio («tutte stanno ripartendo e ci saranno, come è già stato fatto in questi mesi, ulteriori miglioramenti per un ospedale che è già un’eccellenza», sottolinea Riccardi), già dalle ultime settimane di maggio gli ambulatori hanno iniziato a recuperare le prestazioni sospese durante il “lockdown”, puntando a concluderle entro la metà di questo mese. Per ciò che riguarda l’attività chirurgica, dal 1 giugno si è saliti a 15 sedute settimanali (chirurgia, urologia, ortopedia, senologia e oculistica), e dall’8 giugno sarà riattivato l’accoglimento chirurgico per le urgenze.—

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo