«Gorizia riparta dalla nuova sede del Csm»

L’esortazione di Serracchiani. Con il recupero dell’ex palazzina cucine l’Aas più efficace nella cura delle malattie mentali
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia 30_09_2016 Apertura Centro Salute Mentale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30_09_2016 Apertura Centro Salute Mentale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Non bisogna temere le ambizioni. Gorizia ritrovi la forza di pensare a progetti ambiziosi come quello di tornare centrale nel campo della salute mentale. Centrale in un contesto più ampio che tenga conto di un confine in cui i rapporti devono essere sempre più stretti. Gorizia riparta da qui». E il luogo indicato dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, è il centro di salute mentale ricavato nella palazzina delle ex cucine dell’antico manicomio. Ieri l’inaugurazione dopo oltre due anni di lavori costati 1,8 milioni di euro, un recupero non solo edilizio, ma pure culturale e artistico, che ha dato risultati eccellenti.

Il nuovo Csm è parte integrante dello splendido parco Basaglia, «sempre più parco cittadino e non parco del manicomio come per troppi anni è stato identificato».

Il già direttore del Csm, Franco Perazza, “padre” della nuova sede (disposta su tre livelli: al piano terra il centro diurno, al primo le degenze e gli ambulatori, al secondo gli studi dei medici, nel seminterrato una sala polifunzionale) ha ricordato tradendo motivata emozione il lungo e tormentato percorso che, iniziato nel 2002 tra lo scetticismo generale, consente oggi all’Aas Bassa friulana-Isontina si essere all’avanguardia nel Fvg nella salute mentale. «Eravamo gli ultimi, oggi siamo i primi», ha detto Perazza. Questa è sì la sede del Csm, ma sia chiaro che il nostro impegno quotidiano è nelle scuole, nelle famiglie, nei posti di lavoro, dove il disagio cova e se non intercettato diventa problema mentale».

Il consigliere regionale e psichiatra Franco Rotelli, allievo di Franco Basaglia, ha ricordato come il Fvg sia all’avanguardia nelle cure delle malattie mentali ma che tali patologie sono in netto aumento e dunque c’è la necessità di implementare i servizi».

A fare gli onori di casa è stato il direttore generale dell’Ass Giovanni Pilati, che ha rimarcato l’efficacia della riforma sanitaria. «Sta dando i primi risultati tangibili - ha riferito Pilatti per quanto riguarda l’Aas di competenza - . Solo per fare un esempio nei quattro ospedali non esistono più doppioni di servizi. Si deve scegliere l’ospedale dove ti cura meglio, non quello più vicino a casa. Siamo passati da soli 8 posti di riabilitazione ai 54 attuali: significa fornire risposte concrete alle famiglie che prima sopportavano il disagio e la spesa di seguire il malato deportato in strutture anche lontane».

Sull’efficacia della riforma sanitaria il sindaco Romoli ha manifestato scetticismo, chiedendo ancora una volta l’estensione ad h24 della guardia medica pediatrica. Il presidente della Provincia Gherghetta ha rivendicato il ruolo del suo ente nella partita del Csm, e la sfida vinta del recupero dell’archivio Basaglia grazie a un progetto di inclusione lavorativa di utenti del Csm, sostenuto con determinazione anche dall’assessore provinciale Ilaria Cecot.

Ma il messaggio che è emerso ieri dalla cerimonia nel nuovo Csm è che Gorizia deve fare i conti con questa storia rimossa per troppo tempo e riappropriarsi di questo spazio incantevole che un tempo significava sofferenza e oggi dovrebbe evocare fiducia nel futuro.

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