Gorizia, reduce da Nassiriya è disabile ma cammina: perde il parcheggio

Finisce in Procura il tira e molla tra la Polizia locale e Riccardo Saccotelli, invalido di guerra sopravvissuto all’attentato di Nassiriya

GORIZIA Finisce con un esposto alla Procura della Repubblica di Gorizia il tira e molla per il rilascio del contrassegno di parcheggio per invalidi tra un reduce di Nassiriya e la polizia locale. Una storia di normale burocrazia italiana perché, carte alla mano, le due posizioni esprimono, ciascuna, le proprie ragioni e sembrano essere entrambe dal lato della ragione. Vista l’empasse, una delle due parti in causa ha però deciso di rivolgersi alla magistratura. A farlo è stato l’ex carabiniere Riccardo Saccotelli. Maresciallo capo dell’Arma, il 12 novembre 2003 rimase ferito nell’attentato alla Base Maestrale di Nassiriya.

Nel 2005 venne riconosciuto inabile al servizio e congedato. Nell’occasione la commissione medica dell’Ospedale militare di Bari stabilì che i danni subiti in Iraq erano permanenti e lo dichiarò invalido al 100% “a vita”. Riconosciuto vittima del terrorismo Saccotelli è stato quindi equiparato, ad ogni effetto, ai grandi invalidi di guerra. Questo gli permette di chiedere i benefici della legge 104 presentando una semplice autocertificazione della disabilità senza essere assoggettato ad ulteriori accertamenti sanitari. In sostanza per ottenere il contrassegno per il posteggio è sufficiente una sua dichiarazione scritta. E così è stato fino alla fine dello scorso anno. A dicembre il permesso è scaduto e la Polizia locale non lo ha rinnovato rinviando l’ex carabiniere al giudizio dell’Azienda sanitaria perché in grado di camminare. All’Aas gli hanno rilasciato un pass temporaneo di quattro mesi, che ora è scaduto, ma la situazione non è cambiata. «Io potrei anche correre, ma il punto è che non spetta a loro decidere sostituendosi a un decreto del presidente della Repubblica pensato per semplificare la burocrazia», osserva Saccotelli aggiungendo: «Con tutto il rispetto, la Polizia locale non può sapere quali siano i miei problemi fisici. Le altre volte non c’erano stati problemi. In tutta Italia sono riconosciuto come un grande invalido di guerra, mente a Gorizia sono parificato un invalido civile».

Dal comando di corte Sant’Ilario sostengono che le disposizioni sugli invalidi di guerra semplificano la materia per quanto riguarda gli aspetti pensionistici e previdenziali, ma non il codice della strada. E al comma 2 dell’articolo 381 del Regolamento di attuazione viene evidenziato che per il rilascio dell’autorizzazione l’interessato deve presentare domanda al sindaco del comune di residenza - nel caso specifico, di Gorizia - e in questa deve allegare la certificazione rilasciata dall’Azienda sanitaria da cui risulta che la persona “ha effettiva capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta”.

Vista l’impossibiliità di trovare una soluzione, a stabilire quale delle due norme debba prevalere sull’altra dovrà essere il Tribunale di Gorizia.

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