A Gorizia reati cresciuti del 15,7% in un solo anno: raggiunta quota 1.266
Nel resto dell’Isontino la percentuale di aumento si è attestata al 12 per cento. La piaga delle truffe informatiche. Dolegna e San Floriano sono le isole felici
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L’ultima sfilza di furti nelle abitazioni non è ancora rendicontata perché si sta registrando in questi giorni, nel primo scorcio del 2025. Ma la tendenza è in aumento. E Gorizia vanta un piccolo record, di cui non andare particolarmente orgogliosi. È il centro in cui, in un solo anno, si è verificato l’incremento maggiore di reati (+15,7%) rispetto al resto dell’Isontino (+12,1%). Il 2024, infatti, si è chiuso nei 25 Comuni dell’ex provincia con un totale di 4.381 reati complessivi contro i 3.907 rilevati l’anno prima. Più di un quarto (1.266 di cui 353 furti) si sono verificati nel capoluogo. La statistica riguarda tutte le forze di polizia, nessuna esclusa.
Le tipologie di reato
Distribuendo su un grafico a torta i 4.381 reati complessivi, si scopre che i furti costituiscono la fetta più grande con il 27,9% del totale. Entrando ancor più nel dettaglio, quelli nelle abitazioni equivalgono al 5,1%, seguiti dai furti negli esercizi commerciali e bar al 2,3% e sulle auto lasciate in sosta (2,1%). Ci sono, poi, i furti con destrezza che staccano una percentuale dell’1,5% e quelli di veicoli (0.8%). Il 16,2 per cento riguarda la voce “altri furti” dove c’è di tutto un po’. Rimangono sempre elevate le truffe e le frodi informatiche al 21,6%. Un problema enorme in tutta Italia ma soprattutto a queste latitudini. Si tratta di raggiri che, molte volte, si articolano attraverso l’invio di mail contraffatte con la grafica e i loghi ufficiali di aziende e istituzioni invitando l’utente ad inserire i propri dati personali. Ma c’è anche il temutissimo phishing che può avere come conseguenza il furto del numero di carta di credito o di password, informazioni relative a un account o altre informazioni strettamente personali. Reati particolarmente odiosi. Così come la truffa del finto avvocato e del finto carabiniere.
La situazione nei Comuni
Interessante la ripartizione dei reati, Comune per Comune. Nei mesi scorsi, avevamo puntato la lente d’ingrandimento sui dati 2023. Ora, siamo in grado di illustrare l’andamento dell’anno appena trascorso. A Gorizia città i reati sono saliti dai 1.094 del 2023 ai 1266 dell’anno successivo. L’incremento, dicevamo, è stato superiore alla media provinciale: 15,7% contro il +12,1% dell’intero Isontino. A seguire, c’è Monfalcone dove, nell’ultimo anno, sono stati accertati 1.101 fenomeni delittuosi contro i 998 dell’anno prima (+10,3%). Sul terzo gradino del podio si insedia Grado con 464 reati, contro i 384 del 2023, che si registrano ovviamente soprattutto nei mesi estivi quando l’isola del sole viene presa d’assalto dai turisti, anche “mordi e fuggi”. In fondo alla classifica ti aspetteresti di trovare Medea che, negli ultimi anni, era l’isola felice per eccellenza. Ma non è più così. San Floriano del Collio e Dolegna del Collio sono, di gran lunga, i Comuni dove si registrano meno reati (dieci complessivamente) e c’è meno delinquenza. Nella classifica “ribaltata” ci sono due territori sul secondo gradino del podio: ovvero Medea e Moraro con 14 denunce ciascuno. Una citazione speciale la merita, come ogni anno, il dato apparentemente anomalo di Villesse (88 denunce) ma facilmente spiegabile con la presenza di “Tiare shopping” che è una sorta di paese nel paese.
Le sostanze stupefacenti
Il 2 per cento dei reati riguarda le sostanze stupefacenti. In questa zona, ne girano ancora troppe. Ne sono consapevoli le forze dell’ordine che stanno imprimendo un ulteriore giro di vite ai controlli per stanare gli spacciatori che fanno la spola fra Gorizia e Nova Gorica.
Il diffondersi delle cosiddette “droghe sociali” rimane un dato sommerso ma allarmante soprattutto per la sua diffusione fra i giovani mediamente compresi nella fascia di età fra i 20 e i 24 anni. Il territorio viene considerato di transito di sostanze stupefacenti provenienti dall’Est europeo e destinate al mercato dell’Italia settentrionale. Il fenomeno trova la sua principale causa nella vicinanza con la Slovenia, di cui Nova Gorica si è confermata come snodo centrale di smercio.
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