Gorizia, rapina con un coltello in casa a Gradisca

Vittima la famiglia Spessot del Mulin Vecio. Malmenata la madre e preso a pugni il figlio. Subito arrestati i due malviventi

GRADISCA D’ISONZO. Rapina a mano armata con tanto di aggressione e minacce l’altra notte in un’abitazione di Gradisca d’Isonzo. Ma i ladri – due persone apparentemente del luogo – non riescono a farla franca. E ad attenderli trovano una volante dei carabinieri prontamente accorsa sul posto. Episodio a dir poco inquietante quello avvenuto fra domenica e lunedì in una casa di via Gorizia, a due passi dal centralissimo parco della Rotonda. E che ha avuto per vittime Luca Spessot, titolare della storica osteria “Mulin Vecio” (assieme al fratello Cesare) e l’anziana madre Alba, vedova di Bruno Spessot, che del locale – noto ben oltre i confini della Fortezza – è stato l’indimenticabile anfitrione sino alla sua scomparsa avvenuta nel 2011. Una famiglia estremamente nota e benvoluta a Gradisca.

Il blitz, sui cui contorni stanno facendo chIarezza i carabinieri del Nucleo investigativo di Gorizia guidati dal tenente colonnello Pasquale Starace e gli uomini della Compagnia di Gradisca del capitano Marco Quercigh, è avvenuto attorno alle 4 del mattino. Due uomini, col volto parzialmente travisato, sono riusciti in qualche modo a intrufolarsi nell’abitazione della famiglia Spessot, adiacente all’antica osteria gradiscana. Non è chiaro se siano entrati dall’ingresso principale, posto in via Gorizia, o dal retro, costeggiando la via d’ingresso al borgo del Salet e l’ex stabilimento Smeriglio: tentativi di effrazione, infatti, sono stati trovati dagli inquirenti su entrambi i lati della casa.

Una volta all’interno, i malintenzionati si sono trovati davanti una seconda porta, non chiusa a chiave, e hanno imboccato la scalinata che conduce al primo piano. Spregiudicati o erroneamente convinti che l’abitazione fosse disabitata, fatto sta che i due ladri sono entrati nella camera da letto della signora Alba, 86 anni. La donna, che qualche mese fa aveva accusato qualche problema cardiaco, ha affermato di essersi trovata una torcia puntata in viso. Ed è trasalita. «Allora, dove sono i soldi?», le avrebbe urlato uno dei due aggressori. Spaventata a morte la donna ha reagito, tanto che i malintenzionati hanno cercato dapprima di immobilizzarla e zittirla e successivamente – viste le resistenze e le urla di aiuto della signora – le hanno rifilato uno spintone facendola cadere a terra e causandole la contusione a una mano. Svegliato dal trambusto e preoccupato che la madre potesse avere accusato un malore, Luca Spessot – che dormiva nella camera accanto – si è allora precipitato nella stanza. L’uomo ha immediatamente reagito in difesa della madre. In quegli istanti interminabili è stato dapprima minacciato con un coltello da cucina, quindi ne è scaturita una colluttazione nel corso della quale al contitolare del “Mulin Vecio” è stato sferrato un cazzotto che l’ha centrato alla bocca. Resisi conto che il “blitz” stava prendendo una brutta piega e il tempo a disposizione per un’eventuale fuga era ormai agli sgoccioli, i delinquenti hanno arraffato alla bell’è meglio quanto hanno potuto (monili e bigiotteria) per tentare di darsela a gambe avvolti dalle tenebre.

E in quel momento hanno avuto una brutta sorpresa, perché sul posto stavano prontamente intervenendo i carabinieri della Compagnia di Gradisca. I due ladri infatti non si erano accorti che in un’altra stanza dormiva una terza persona, il nipote di Luca Spessot. Il ragazzo ha avuto un ruolo determinante, dimostrando un notevole sangue freddo nel rimanere in silenzio nella propria camera e chiamare il 112 per richiedere – con un filo di voce per non essere sentito – l’intervento di una pattuglia. Cosa che poco dopo ha fatto anche lo zio, mentre i malintenzionati cercavano di dileguarsi.

Una volta tornata al piano terra la coppia di malviventi ha cercato di dividersi, ma era ormai troppo tardi. Due pattuglie erano ormai in zona. Un ladro è stato immediatamente intercettato dai militi, mentre il secondo, che passeggiava con nonchalance nei dintorni, è stato fermato poco dopo, riconosciuto da Spessot. La refurtiva è stata immediatamente recuperata.

Sulla scena del blitz sono stati rinvenuti sia il coltello con cui è stato minacciato il gestore del “Mulin”, sia una coperta sporca del sangue di uno dei due assalitori, ferito al volto dopo il pugno sferratogli. Un raid che avrebbe anche potuto finire in tragedia. Luca Spessot è stato precauzionalmente visitato al Pronto soccorso dopo il pugno ricevuto. Il caso è ora in mano alla Procura di Gorizia che dovrebbe dare il nullaosta e convalidare il fermo delle persone tratte in arresto. Si tratterebbe di due soggetti sulla trentina, isontini, ma i dettagli dell’operazione dovrebbero essere svelati quest’oggi dai carabinieri.
 

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