Gorizia, raccoglie 2.350 euro in centesimi e li dona in beneficenza
GORIZIA Tutti insieme, fanno 2.350 euro. Una discreta somma, non c’è che dire, anche se, di certo, fa molto più effetto parlare di centodiciassettemila monetine, per tre quintali e mezzo di peso, stipate in oltre un centinaio di sacchetti. Sono numeri, immagini e sostanza della seconda edizione dell’originale iniziativa solidale promossa dal consigliere comunale di Forza Italia Franco Hassek, che un giorno di ormai diversi anni fa decise di cimentarsi in un’avventura che, forse, nemmeno lui avrebbe immaginato così impegnativa e appagante al tempo stesso. Disse a se stesso, allora, che se ogni goriziano avesse donato anche la miseria di un centesimo, sarebbe stato possibile aiutare tante famiglie in difficoltà. E da quella riflessione partì una raccolta di umili monetine capace di fruttare quasi 900 euro.
Ieri, invece, è arrivata al traguardo la seconda raccolta, con la consegna di un autentica montagna di “bronzini”, alla sede centrale della banca Intesa San Paolo di corso Verdi. Per la precisione 50 mila pezzi da 1 centesimo, 50 mila da 2 centesimi e 17 mila da 5 centesimi. Ora, attraverso il suo conto, Hassek preleverà di volta in volta le somme necessarie a pagare le bollette al posto di famiglie in difficoltà economica segnalate dai servizi sociali del Comune. Tutto con la massima trasparenza, assicura il protagonista dell’iniziativa, che conserverà un bilancio e le fotocopie dei pagamenti effettuati. C’è voluto un bel po’ ieri, ad Hassek e ai due pazienti e volenterosi dipendenti della banca che si sono messi a disposizione, per completare l’operazione, «ma l’importante è che finalmente ce l’abbiamo fatta, dopo un anno di attesa», spiega Hassek, ricordando un 2020 condizionato dalla pandemia. «Raccogliere questa donazione, viste le modalità, rappresenta un impegno anche per la banca, me ne rendo conto, e per questo ci tengo a ringraziare Intesa San Paolo e il suo personale – dice Hassek –, oltre ovviamente a tutte le persone che hanno donato le loro monetine, sostenendo il mio progetto». Amici, parenti e conoscenti, certo, ma poi anche e soprattutto perfetti sconosciuti. “C’è chi ha donato magari solo dieci centesimi, e chi interi pacchi di monetine, dai privati alle associazioni come quella dei Sardi di Gorizia, fino agli esercenti – dice il consigliere comunale, che ancora non sa se ci sarà una nuova edizione della raccolta dei bronzini –. Monete sono arrivate da Gorizia ma anche da Trieste e Udine, e persino da Klagenfurt, la nostra città gemella, dove un amico che gestisce un locale ha voluto darmi una mano nel raccogliere tutte quelle che riusciva. Tanti hanno capito che un piccolo gesto, proprio come una manciata di centesimi, può invece valere tanto e fare del bene».
Il grosso del lavoro, però, è toccato proprio ad Hassek, che giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e mese dopo mese ha continuato pazientemente a contare, rendicontare e suddividere per tipologia i “bronzini”, riempiendo sacchi su sacchi. Quasi come fosse un novello Zio Paperone. Solo che in questo caso non c’erano nessun deposito da riempire e nessuna taccagneria da appagare, ma piuttosto un nobile fine solidale da onorare. —
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