Gorizia: quartieri più che dimezzati, da 10 a 4

La proposta di accorpamento del Comune. Gentile: «O così o saranno eliminati tutti». Dubbi della minoranza slovena

GORIZIA. Piazza pulita dei quartieri. Il nuovo assetto delle circoscrizioni di Gorizia, con il passaggio da 10 a 4 quartieri imposto dalla Regione, ha ormai preso forma.

Il vicesindaco Fabio Gentile ha presentato ieri la proposta del Comune, discussa nei giorni scorsi con il consiglio dei presidenti di circoscrizione: «La nostra idea è stata approvata a maggioranza da 6 presidenti su 10 - spiega Gentile -. Abbiamo voluto condividere la scelta con i presidenti anche se la legge non ci obbliga a consultarli. Ora però puntiamo a far approvare la riforma dal Consiglio prima del 2012».

Se le modifiche non dovessero essere approvate entro l’anno, spiega Gentile, a quel punto la Regione provvederebbe con una semplificazione d’ufficio: «Che si tradurrebbe in pratica non con la riduzione, ma con la cancellazione di tutti i quartieri, nessuno escluso». L’amministrazione ha scelto quindi di portare avanti la proposta con più sostenitori anche se alcune circoscrizioni, in particolare le quattro che storicamente fanno riferimento alla minoranza slovena, sono contrarie.

La proposta del Comune

Il criterio imposto dalla Regione per la definizione dei nuovi quartieri è quello dell’accorpamento. Il che significa che non si può dividere la città in quattro fette arbitrarie, ma bisogna fondere le zone già esistenti.

Questa è la proposta che approderà in Consiglio nei prossimi mesi. Il primo quartiere (identificato con il numero 1 nella cartina) nascerà dalla fusione di Lucinico e Madonnina del Fante: «In fondo la Madonnina è indipendente da Lucinico solo dal ’75, così facendo si torna alle origini», spiega Gentile. Avrà circa 4mila 300 abitanti. Il secondo (numero 2), definito scherzosamente “quartiere dei santi”, verrà dall’accorpamento fra Sant’Andrea, San Rocco-Sant’anna e Campagnuzza. Avrà circa 10mila 400 abitanti. Il terzo (numero 3) è l’attuale quartiere Centro, unico a non essere toccato dagli accorpamenti: ha circa 9mila 600 abitanti. La quarta nuova circoscrizione è la più ampia, avrà circa 11mila 300 abitanti, e nascerà dalla fusione di Piuma-San Mauro-Oslavia, Montesanto-Piazzutta, Straccis e Piedimonte (numero 4).

«Il prossimo passo è discuterne con i partiti della città, prima dell’approdo in Consiglio - dice Gentile -. Fermo restando che una mancata approvazione porterebbe alla cancellazione di tutti i quartieri, responsabilità che l’amministrazione non intende assumersi».

I dubbi della minoranza

I quattro presidenti di Sant’Andrea, Piuma, Piedimonte e della Madonnina, circoscrizioni di riferimento della minoranza slovena, hanno preferito non esprimersi sulla proposta del Comune. «Avrebbero voluto altre soluzioni - dice Gentile - ma a mio parere questa è l’unica soluzione equilibrata».

Uno dei timori principali degli esponenti della minoranza è che l’accorpamento porti all’annullamento del bilinguismo nella cartellonistica: «È un problema di cui tanto il Comune quanto la Slovenska Skupnost si sono fatti latori in Regione», dice il vicesindaco. La Regione ha risposto che la legge 38/2001 che sancise, tra le altre cose, la “tutela visiva” delle minoranze linguistiche, è rivolta a Comuni, frazioni di comune, località ed enti e quindi non è vincolata alle circoscrizioni di decentramento. «Quindi può essere mantenuta - spiega Gentile - anche le circoscrizioni attuali verranno modificate».

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