Gorizia, profughi ridotti di due terzi con il piano della Regione

GORIZIA. Sorride il sindaco Ettore Romoli. Perché la ripartizione in “quote” della presenza dei richiedenti-asilo in regione alleggerirà finalmente la posizione di Gorizia.
Oggi, in città, ci sono 250 profughi, 90 dei quali non coperti da alcuna convenzione. La pianificazione della Regione prevede che nel territorio corrispondente all’Ambito socio-assistenziale (Gorizia più gli altri 15 Comuni della Destra Isonzo) ci potranno essere “solamente” 115 richiedenti-asilo. Non uno di più. Significa che al capoluogo di provincia saranno “assegnati” una novantina di immigrati contro i 250 attuali. Non serve essere dei fini e preparati matematici per capire che la loro presenza sarà ridotta a quasi un terzo.
Un’ottima notizia per una città che soffre terribilmente la presenza di così tanti profughi in rapporto al numero di abitanti: le strutture sono esaurite da tempo e volontari e Caritas diocesana stanno facendo i salti mortali per garantire loro un’accoglienza adeguata.
«Che dire? Finalmente il piano è arrivato, dopo tutte le pressioni fatte dal sottoscritto per ottenere dalla Regione un progetto di ripartizione delle presenze dei richiedenti-asilo sull’intero territorio del Friuli Venezia Giulia. L’ho dichiarato in tempi non sospetti: Gorizia non può sostenere questi numeri. Condivido pienamente il piano elaborato dall’assessore Gianni Torrenti. Vedremo ora se la Regione avrà la forza di imporlo alle Prefetture: solo così si potrà passare dalle parole ai fatti».
Durante la riunione, Torrenti non ha fornito indicazioni sulla tempistica dell’entrata in vigore della nuova pianificazione. «No, non è stato stilato un cronoprogramma. La speranza, comunque, è che la ripartizione in quote parta al più presto - aggiunge Romoli -. Per quanto riguarda Gorizia, i numeri previsti corrispondono più o meno alle nostre aspettative. Avevo sempre parlato di una presenza massima di 70 richiedenti-asilo in città: la prospettiva, oggi, è di una novantina. Mi sembra un buon risultato».
Torrenti non ha nascosto che il suo obiettivo è di concretizzare il tutto in tempi rapidi. Nelle prossime ore la proposta verrà sottoposta alle Prefetture e all’Anci in maniera di ottenere la loro necessaria convergenza. Saranno gli Ambiti socio-assistenziali, attraverso intese siglate con gli amministratori, ad individuare alloggi privati, alberghi, strutture ricettive e sistemazioni pubbliche in cui poter accogliere i migranti. Il flusso, ne abbiamo dato conto ieri, ha subìto un’improvvisa accelerazione con l’arrivo, solamente a Gorizia, di 54 richiedenti-asilo nel breve volgere di tre giorni.
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