Gorizia, “premiato” chi abbandona i rifiuti ingombranti

Il Comune rinuncia al diritto di chiamata, e disfarsi dei propri rifiuti ingombranti a Gorizia diventa gratuito. “Merito”, si fa per dire dei furbi della situazione, quelli abituati a fregarsene di regole, rispetto e buon senso, quelli che abbandonano in strada o nelle campagne il divano da buttare o la lavatrice che non funziona più, assieme a copertoni usati e tutto il marciume che si possa immaginare. Si, perchè la decisione del Comune di eliminare il costo fisso di 3 euro da pagare dopo aver chiamato gli operai dell'amministrazione per far portar via i propri rifiuti ingombranti, nasce proprio dal tentativo di sconfiggere la maleducazione e il degrado. Solo che, anziché usare il bastone con chi sbaglia (perchè non ne ha la forza e le risorse, di questi tempi) il Comune opta per la carota per i cittadini corretti. In sostanza chi prima avrebbe prenotato l'asporto e pagato i tre euro simbolici al Comune per eliminare nel rispetto delle regole i rifiuti, ora lo potrà fare gratis. Nella speranza che, così, anche i cattivi si redimano, o evitino lo sforzo di gettare in strada da soli i rifiuti pur di non pagare l'obolo. Difficile dire se questa strategia funzionerà – e il Comune ne è consapevole -, ma un tentativo andava fatto.
«Intendiamoci, questo approccio non risolverà certo del tutto il problema, lo sappiamo bene – dice l'assessore comunale all'Ambiente Francesco Del Sordi -, ma vogliamo almeno provare a vedere se in questo modo riusciamo a limitare gli abbandoni di rifiuti ingombranti. Diciamo ai goriziani che veniamo loro incontro offrendo questo servizio gratuitamente, e allo stesso tempo li avvisiamo che qualora dovessimo sorprenderli a trasgredire le regole, andrebbero incontro a pesanti sanzioni e, in certi casi, anche alla denuncia». Insomma, quello dell'amministrazione vuole essere soprattutto un messaggio, un'azione simbolica. Che, peraltro, non incide sulle casse pubbliche, visto che «il servizio ci costa ben più di tre euro, cifra che era assolutamente simbolica – dice Del Sordi -. Solo che, anche comprensibilmente, il cittadino può essere infastidito dal dover sborsare anche pochi euro, accanto a tutte le tasse e le bollette. È una questione psicologica più che pratica».
Una vera alternativa a questo approccio che qualcuno potrebbe definire “buonista”, non c'è.«Al giorno d'oggi per un'amministrazione comunale, è improponibile ad esempio intensificare i controlli o le azioni di repressione – spiega Del Sordi -. Pensiamoci: dovremmo dedicare personale e risorse, che non ci sono, a monitorare quotidianamente e continuamente il territorio, con appostamenti o strumentazioni. Non ce lo possiamo semplicemente permettere».
Perché allora sono state promesse multe e controlli? Solo per rabbonire gli utenti dai costanti aumenti della Tia?
Del Sordi: «A noi costa enormemente di più uscire una tantum per una chiamata dovuta ad un abbandono di materiale, piuttosto che una serie di uscite programmate attraverso il servizio di prenotazione, che ci permettono di riempire il camion. In questo senso, dunque, anche ridurre solo in parte il numero degli abbandoni indiscriminati potrebbe essere un risultato apprezzabile».
Marco Bisiach
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