Gorizia, positivo un collega dell’impiegato di Hera

GORIZIA A meno di ventiquattr’ore dal primo caso di coronavirus a Gorizia, è risultata positiva al test del Covid-19 un’altra persona che era già in osservazione e monitorata dall’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi). Si tratta di uno dei cinque colleghi del primo contagiato, che era già stato posto in quarantena domiciliare sabato scorso per precauzione. Poi, ieri, si sono manifestati i sintomi tipici del coronavirus ed è scattato, da protocollo, il doppio approfondimento con il tampone che ha dato esito, sempre, positivo. Un caso dunque collegato al primo. E che fa ribadire al sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che «la situazione è assolutamente sotto controllo» e che l’amministrazione comunale «non ritiene, ora, di adottare misure restrittive».
Intanto cominciano a delinearsi con certezza i movimenti del primo contagiato. L’uomo, di professione impiegato amministrativo al gruppo Hera, era stato nei giorni scorsi a Treviso all’ospedale Ca’ Foncello per fare visita a un parente ricoverato. Aveva raggiunto la località domenica 23 febbraio, quando cioè il focolaio veneto aveva già iniziato pericolosamente a espandersi. Pare - ma non è stato possibile ottenere conferme - che abbia raggiunto Treviso a bordo della sua automobile. Rientrato a Gorizia – circostanze confermate anche dal Comune – il 27 ha iniziato ad accusare febbre alta e altri sintomi influenzali. E il 29, sabato scorso, ha richiesto l’intervento del personale medico e infermieristico che ha rilevato il contagio avvenuto.
«Il suo comportamento – il commento del sindaco Ziberna – è stato da manuale e conferma quanto importanti siano le informazioni corrette. Consapevole di essere di ritorno da una città colpita dal coronavirus e accusando sintomi tipici di quella malattia è rimasto sempre a casa e ha chiesto il consulto dei medici». Ziberna, sempre in contatto con i suoi colleghi, fa anche sapere che l’uomo – ieri mattina – non aveva più la febbre e le sue condizioni erano buone, non destavano preoccupazione. Restano in quarantena, oltre al secondo contagiato, altri tre colleghi e la madre, tutti asintomatici.
Il gruppo Hera, in città, ha due sedi: un front office in corso Italia dove, un tempo, c’era la storica Agenzia di viaggi Appiani e gli uffici amministrativi in via Gregorcic. I due casi di contagio hanno riguardato, fortunatamente, quest’ultima sede dove non c’è un rapporto diretto e giornaliero con la clientela. L’ufficio stampa di Hera conferma che il caso ha riguardato (non era a conoscenza, ancora, della seconda persona infetta) un suo dipendente ma «sull’operatività del servizio non cambia nulla. La nostra è un’azienda che, da tempo, si è attrezzata per far fronte a tuttele problematiche di emergenza. Non ci sarà alcun tipo di ripercussione», la sottolineatura della multiutility leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici. –
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