Gorizia, pesce siluro catturato nell’Isonzo
Ha lottato quasi un’ora con Roberto Tiberio: «La lenza era ingovernabile, ho vinto una prova di forza»
GORIZIA È stata una lotta. Durata 45 minuti. Con il pescatore che è finito con le gambe in acqua perché non riusciva più a governare quella canna da pesca impazzita.
Ma, alla fine, la sua tenacia è stata premiata. E Roberto Tiberio, lucinichese, con l’hobby della pesca, è riuscito ad aver ragione di un pesce siluro di più di un metro di lunghezza. Una bestia. Un pesce gigante. Quanto pesava? «Francamente, non lo so. E, per me, non era nemmeno così fondamentale», spiega il pescatore che racconta quei momenti.
«Mi trovavo nelle vicinanze del Vipacco, nei pressi dei tralicci degli impianti di illuminazione pubblica. Pescavo nelle acque del fiume Isonzo quando, improvvisamente, il pesce ha cominciato a tirare l’amo e, un poco alla volta, per 45 minuti che parevano interminabili, sono riuscito a tirarlo fuori dall’acqua. C’erano momenti in cui la canna sembrava ingovernabile e momenti in cui pareva regnare la calma, o quasi. Per me che “vivo” la pesca, è stata una grande soddisfazione. La cattura di tale specie, a detta degli esperti, non è frequente», racconta Tiberio.
Già nel passato aveva pescato pesci siluro ma mai così grandi, così lunghi, così pesanti. «La pesca, per il sottoscritto, è pura passione: la pratico a livello amatoriale, per diletto. Nel passato partecipai anche a una gara ma capì che non faceva per me. Stare con la canna fra le mani mi regala relax, tranquillità».
Il “bottino” procura una grande soddisfazione a Tiberio. «Sì, un pizzico di orgoglio c’è, inutile negarlo. È stato difficoltoso avere ragione del pesce siluro: era in atto una vera e propria prova di forza che sono riuscito a vincere». E che fine ha fatto il “pescione”? È finito nel piatto. «Dicono che il siluro non sia un pesce particolarmente gustoso - sottolinea il pescatore -. Invece, devo dire che non è così. Alla fine, quel piatto l’abbiamo davvero gustato», osserva Tiberio che si è fatto immortalare con il suo “bottino” prima che entrassero in azione i cuochi.
Il pesce siluro è una specie molto “strana”. È originaria dell’Europa orientale, dal bacino del Danubio verso est. È presente naturalmente in tutta l’Europa centro-orientale, a ovest fino all’Austria e Germania (bacino del Danubio), a nord fino all’estremo sud della Finlandia e della Danimarca e a sud fino alla Grecia settentrionale e alla Turchia europea. È stato introdotto in Gran Bretagna, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia, Spagna, Italia, Danimarca, Finlandia, Svezia e in alcune località extraeuropee tra cui Algeria, Cipro, Tunisia, Cina e Afghanistan. È stato anche trovato nelle acque salate del Lago d’Aral, in prossimità della penisola di Kulandy.
La bocca è larga, con la mascella inferiore dal grande formato, mentre accanto ci sono tre paia di bargigli. Vicino a questi sono presenti due fori nasali, mentre il formato delle pinne varia in base alla zona del corpo. La colorazione del pesce siluro si modifica in base all’habitat: il dorso può risultare scuro e dalle tonalità violacee mentre i fianchi sono più chiari, quasi dorati. La parte del ventre è rossiccia, spiegano gli esperti.
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