Gorizia, per il Nazareno si pensa a una mensa studentesca

I mille posti della sede delle suore della Provvidenza fanno “gola” al Comune. Romoli: «Se sono a norma, potrebbero essere utilizzati dagli universitari e dai dipendenti degli uffici pubblici»
Bumbaca Gorizia 23-06-2013 Istituto Nazareno Fotografia di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia 23-06-2013 Istituto Nazareno Fotografia di Roberto Coco

L’aveva buttata lì. Laura Fasiolo, ex dirigente scolastica ed esponente di spicco del Pd, nel denunciare ieri sulle colonne del Piccolo la chiusura della “Casa del Nazareno” di via Brigata Pavia, la sede storica più prestigiosa delal congregazione delle suore della Provvidenza, aveva ricordato che quell’enorme edificio ha potenzialità per... mille posti-mensa.

Un particolare che non è passato affatto inosservato al sindaco Ettore Romoli, il quale ha iniziato a pensare seriamente a quella mensa. In primis, perché una mensa universitaria (propriamente detta) non c’è a Gorizia e la popolazione studentesca è in continuo aumento. In bsecondo luogo, in questa maniera si riutilizzerebbe uno spazio che, altrimenti, resterebbe inutilizzato e a rischio-degrado. «Consentitemi un ragionamento di carattere generale. Ho letto dell’addio delle suore e ciò non può che rattristarmi. Vero è che quello dello spopolamento dei conventi a causa della crisi delle vocazioni è un fenomeno su scala nazionale e non certamente locale - sottolinea il primo cittadino -. È altrettanto evidente che in una città piccola come Gorizia un fatto del genere scateni reazioni, commenti, tristezza. Purtroppo, in questa città, ci sono molte palazzine vuote: non sarebbe nemmeno un problema individuare i soldi per rimetterle a posto. Il guaio semmai è che nessuno sa cosa metterci dentro. E il discorso vale per villa Louise come tutta quella sfilza di palazzi vuoti che periodicamente ricordate nei vostri servizi».

Ma è quando si affronta l’argomento-mensa che a Romoli si accende la lampadina di Archimede Pitagorico. «Ho letto con interesse il vostro servizio di ieri e ho appreso che c’è un’ampio spazio da adibire a sala-pasto. Se la struttura è a norma, sono pronto a intraprendere un ragionamento con l’Erdisu per ragionare su un eventuale utilizzo della mensa per i tanti studenti universitari che hanno scelto Gorizia per i loro studi. Si andrebbe a risolvere un problema storico».

Non solo. Romoli guarda anche oltre. «Potremmo anche confrontarci assieme alla Provincia, alla Camera di commercio e ai molti altri enti pubblici che hanno sede in città perché la mensa possa essere utilizzata dai rispettivi dipendenti. In questa maniera si eliminerebbe anche il disagio dei ticket e del girovagare in questo o quel locale per effettuare il pranzo».

Per ora, si tratta di un discorso ancora futuribile. Ma, quantomeno, l’idea c’è e i ferri in acqua potrebbero essere messi in tempi brevi. «È chiaro che ci vuole unità d’intenti ma in questa maniera andremmo ad utilizzare unba struttura che è molto grande e confortevole», conclude il sindaco. Peraltro la Casa del Nazareno ha appena compiuto 105 anni e sarebbe un vero peccato lasciare che l’unico inquilino della parte in cui risiedevano le suore diventi il degrado.

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