Gorizia, patto sulla Transalpina libera dalle auto

Non sarà consentita la sosta da gennaio nel piazzale simbolo della caduta dei confini. Mosaico da valorizzare, in ballo 5 milioni
Bumbaca Gorizia 02_10_2017 Transalpina e parcheggi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 02_10_2017 Transalpina e parcheggi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Da simbolo della caduta del confine a estrema periferia dell’Unione europea. Questo è diventata piazza Transalpina negli ultimi anni. Finiti i brindisi, esaurita la carica emotiva delle cerimonie per l’entrata nell’Ue della vicina Slovenia, il piazzale si è trasformato in un’area grigia, assai poco sfruttata, assimilabile più a un disordinato parcheggio che ha una “perla” turistica.

Ma, oggi, è arrivato il momento di voltare pagina. Piazza Transalpina dovrà diventare uno dei luoghi di punta dei percorsi turistici di Gorizia. Ne sono convinti i sindaci di Gorizia Rodolfo Ziberna e di Nova Gotica Matej Arcon che si sono incontrati per concordare un “percorso di riqualificazione e valorizzazione” della piazza. Non un libro dei sogni ma un piano che potrà essere corroborato dai fondi del Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale che lega i Comuni di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba.

Per ora, non ci sono ancora preventivi ma una decisione è stata già presa: da gennaio, via le auto dal piazzale, anche per valorizzare il mosaico centrale che oltre ad avere un pregio artistico porta con sé il messaggio della collaborazione e dell’integrazione fra popoli diversi. Alla riunione erano presenti anche il delegato del rettore dell’Università di Trieste per i rapporti con gli enti territoriali per il corso di Architettura Fraziano, gli architetti Claudio Meninno e Luigi Di Dato e la responsabile del settore della pianificazione urbanistica e ambientale del Comune di Nova Gorica, Aleksandra Torbica.

Ateneo in campo

L’idea è quella di coinvolgere la componente universitaria goriziana insieme alla facoltà di Architettura di Lubiana per uno studio volto a dare alla piazza Transalpina un’immagine che enfatizzi la sua storia in chiave turistica, mantenendo sempre un ruolo importante, ovviamente, per il mosaico centrale. «Lo studio - spiega il sindaco Rodolfo Ziberna - rappresenterà la base per la riprogettazione dell’area, già indicata nel segmento del Gect riguardante la valorizzazione del fiume Isonzo che può contare su un plafond di 5 milioni di euro, già nelle casse del Gruppo europeo di cooperazione territoriale».

In quest’ambito è prevista una serie di piste ciclabili, collegate sia alla rete austriaca sia al percorso che arriva fino a Grado, che attraverseranno anche la piazza della Transalpina.

Sindaci a braccetto

I due sindaci hanno concordato di concretizzare al più presto il programma di riqualificazione. E, in attesa dello studio, già da gennaio, daranno un primo segnale in questa direzione attivando il divieto di parcheggio su entrambi i lati del confine. Non solo. Verrà delimitato lo spazio intero della piazza utilizzando fioriere sul versante italiano e paletti luminosi sul versante sloveno.

«Andrà sicuramente rivista anche la cartellonistica – osservano i sindaci Ziberna e Arcon – e dovranno essere collocate installazioni che facciano conoscere ai turisti la storia di questa piazza che fa parte della storia delle due città».

Il versante culturale

In parallelo, dovrà essere avviato anche un progetto culturale. E qui entra in campo l’assessore alla Cultura, Fabrizio Oreti. «Abbiamo la fortuna di vivere e rappresentare un territorio unico nel suo genere per questo abbiamo il dovere di valorizzarlo al massimo, nel migliore dei modi». Da qui, il riferimento al piazzale (assai poco sfruttato e valorizzato) della Transalpina diventa naturale, logico, conseguente. «Parlando di cultura e storia legate al turismo – spiega Oreti – abbiamo una piazza Transalpina che, negli anni del muro di Berlino, rappresentava la guerra fredda mentre ora è espressione della porta dell’Europa. Non tutte le città hanno un valore storico-culturale simile: pertanto, dobbiamo far conoscere nel migliore dei modi il nostro patrimonio».

Entrando nel dettaglio, «abbiamo già individuato alcuni argomenti ed eventi che sarà importante approfondire e per questo – termina l’assessore – ci rivedremo con l’amministrazione di Nova Gorica, anche per conoscere e condividere i documenti per la candidatura delle nostre città come capitali della Cultura».

 

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