Gorizia, parcheggio dell’ospedale “ostaggio” dei pendolari

Sempre più persone lasciano l’auto al San Giovanni di Dio e si dirigono a piedi alla stazione ferroviaria per prendere il treno. E i pazienti non trovano posto e si lamentano
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 18.04.2014 Parcheggio Ospedale - Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18.04.2014 Parcheggio Ospedale - Foto Pierluigi Bumbaca

È una vecchia storia di maleducazione che si perpetua. Di cui l’Azienda sanitaria isontina non ha alcuna responsabilità.

Parliamo dell’ormai annoso problema del parcheggio al servizio del “San Giovanni di Dio”, l’ospedale di Gorizia. L’area di sosta è ampia e anche ben congegnata: peraltro, nei giorni scorsi, sono stati rimarcati con la vernice bianca tutti gli stalli e, contestualmente, è stata effettuata qualche modifica migliorativa introducendo sensi unici per evitare pericolosi “faccia a faccia” con altre automobili. Tutto bene, dunque, se non fosse che l’area di sosta continua ad essere utilizzata con eccessiva leggerezza e superficialità da chi... deve prendere il treno. Sì, avete letto bene: non tutte le auto parcheggiate davanti all’ospedale sono di proprietà di persone che si stanno sottoponendo a esami o visite specialistiche al nosocomio, oppure sono a rincuorare qualche caro ricoverato nei reparti del San Giovanni di Dio. Parecchie macchine appartengono ai pendolari: non essendoci posti-auto adeguati nella zona di piazzale Martiri della Libertà, questi lasciano la propria vettura nel parcheggio più vicino, che è quello del San Giovanni di Dio. Appunto,

Una pessima

abitudine

Ormai è diventata un’usanza, verificabile ad occhio nudo ogni giorno, tranne i festivi. Così, chi deve salire sul treno è soddisfatto perché ha trovato facilmente un posto per la propria macchina: lascia l’auto lì, si incammina lungo via Fatenefratelli, arriva in via Aquileia, una rampa di scale ed ecco ergersi sullo sfondo la stazione. Il dato è tratto. Ma a masticare amaro sono coloro che devono raggiungere il nosocomio per una qualsiasi ragione. Il parcheggio, infatti, è spesso bell’e riempito. E allora le (solite) domande tornano d’attualità: perché non si è pensato di dotare la stazione ferroviaria di un’adeguata area di sosta? O meglio: perché, a suo tempo, è stata cancellata una miriade di stalli per ospitare il Centro intermodale passeggeri di Apt? Coloro che utilizzano il treno (d’accordo, sono sempre meno visti anche i troppi disservizi) dove possono lasciare l’automobile? Qualcuno ha suggerito di utilizzare il parcheggio del PalaConi ma la gran parte ormai si dirige sicura e imperterrita verso l’ospedale: non c’è disco orario, c’è un continuo passaggio di persone che tiene lontani ladri e malintenzionati, non c’è il rischio di incappare in multe. Ma vallo a spiegare a chi deve sottoporsi a una visita, effettuare gli esami del sangue o fare visita ad un parente malato ed è costretto a girare, girare, girare.

Povere mamme

e poveri disabili

L’Ass isontina, oltre a prevedere un nutrito numero di stali riservati ai disabili, ha introdotto all’ospedale di Gorizia anche i parcheggi-rosa. Di cosa si tratta? Di posti-auto che sono destinati alle future mamme. Ma, parecchie volte, si vede scendere dalle auto qualche attempato signore o qualche giovane che nulla ha a che vedere con una gestante. E la stessa cosa dicasi per gli stalli riservati ai disabili o ai pazienti che devono effettuare la dialisi.

Evviva la maleducazione.

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