Gorizia ottiene la gestione dell’aeroporto
GORIZIA Si facevano i conti senza... l’oste. Sino a ieri. «Svilupperemo il Polo aeronautico, trasformeremo l’aeroporto Duca d'Aosta, i ruderi diverranno un lontano e sbiadito ricordo». Già, belle idee. Se non fosse che l’area era di proprietà dell’Enac, l’Ente nazionale di aviazione civile.
Ma ieri pomeriggio, c’è stata la svolta. Attesa, per certi versi storica. Nel primo pomeriggio il presidente della società consortile Ariano Medeot ha incontrato a Roma il direttore generale di Enac Alessio Quaranta per sottoscrivere la convenzione per la concessione ventennale che sancisce ufficialmente l’investitura dell’ente consortile quale “gestore” del sedime aeroportuale goriziano. Assieme a Medeot c’erano il sindaco Ettore Romoli (che rappresentava anche la collega di Savogna d’Isonzo, Alenka Florenin), il presidente della Camera di commercio Gianluca Madriz e il parlamentare Giorgio Brandolin a rimarcare che il momento era (ed è stato effettivamente) di quelli importanti. Non si tratta solamente di riaprire l’aeroporto, si tratta di arrivare alla concretizzazione del Polo aeronautico.
Una svolta molto attesa
«È una delle prime convenzioni del genere che viene sottoscritta in Italia - ha commentato a margine della firma il presidente della consortile, Ariano Medeot -. E già questo dà la misura di quanto sia importante la tappa raggiunta. Manca un ultimo tassello per diventare operativi che sarà fissato con il sopralluogo congiunto con l’Enac di Venezia. In cosa consisterà? Si procederà all’accertamento dello stato di fatto dell’aeroporto, indispensabile per attivare le polizze assicurative, l’organigramma per il sistema antincendio e altri interventi che ci permetteranno di far ripartire la struttura e di cominciare a lavorarci sopra. Da domani, inoltre, saranno avviati gli incontri con tutte le associazioni e gli altri soggetti coinvolti per ragionare insieme sulla realizzazione dei progetti di rilancio. Un grazie ai rappresentanti dell’Enac con cui abbiamo potuto formalizzare questo innovativo accordo che, dopo settant’anni, permette alla città di Gorizia di poter gestire il “Duca d’Aosta!».
Ora, dunque, ci sono tutte le condizioni per “pedalare” e trasformare l’aeroporto da rudere dimenticato in autentica risorsa non solo aeronautica ma soprattutto economica. Felice anche il presidente della Cciaa, Madriz che sottolinea come il risultato raggiunto sia frutto «di un intenso lavoro fra le diverse istituzioni goriziane, realizzato fra tante difficoltà ma sempre con tenacia e mai dandosi per vinti mentre altri polemizzavano e gufavano sperando nel fallimento. Noi, invece, puntiamo sul futuro della città - aggiunge - e la convenzione di oggi è un importante passo avanti in questa direzione».
La pista di raccordo per Pipistrel
Madriz evidenzia, inoltre, che, a Roma, si è parlato con i rappresentanti dell’Ente nazionale per l’aviazione civile anche della pista di raccordo che servirà alla Pipistrel sottolineando l’intenzione della consortile di far avviare «quanto prima» la realizzazione di quest’opera.
Sulle prospettive che la firma della convezione apre, si sofferma il sindaco Romoli, rimarcando che nell’area dello scalo “Duca d’Aosta” «ci sono tutti i presupposti per far rinascere un manifatturiero di qualità che possa rappresentare un polmone economico e occupazionale per la città e il suo circondario. Ancora oggi molti guardano a questo impianto quasi esclusivamente come un’area di svago ma se riusciremo, tutti insieme, a concretizzare il progetto delineato, con la realizzazione anche del Polo aeronautico, si concilieranno le varie attività dando, contestualmente, una svolta positiva allo sviluppo del nostro territorio», il pensiero del sindaco di Gorizia.
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