Gorizia non è più la città delle banche
Sembrava essere diventata la città se non la provincia delle banche. Chiudeva un negozio di abbigliamento o un supermarket ed ecco, al loro posto, un bel sportello. Nel 2011 (soltanto due anni fa) risultava esserci una sede bancaria ogni 1.092 residenti nell’Isontino. Soltanto Udine (ma il suo trend economico era ed è completamente diverso da quello di Gorizia) presentava una concentrazione di filiali bancarie maggiore: ce n’era una ogni 1.040 abitanti. Più attardate Trieste e Pordenone.
I numeri
della crisi
Oggi le cose sono cambiate. E un’ulteriore testimonianza è venuta dall’annuncio, da parte della Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia, della chiusura delle filiali di Montesanto e Sant’Anna a partire dal prossimo 20 aprile. La crisi comporta ridimensionamenti. Non c’è nulla da fare. A confermarlo sono i numeri della banca d’Italia secondo la quale oggi ci sono 105 banche in tutta la provincia. Dodici mesi prima erano 109 e nel 2008 113. Ugualmente consistente il calo di sportelli se consideriamo soltanto le banche spa: erano 68 quattro anni fa, ne sono sopravvissute in 60. Peraltro, nel fascicolo statistico della relazione previsionale e programmatica 2012-2014, si legge chiaramente che «è evidente una leggera diminuzione sia nel numero di banche operanti sia nel numero di sportelli in tutte le province, con l’eccezione di Trieste che risulta stabile». La forma giuridica maggiormente presente in regione ma anche in provincia continua ad essere quella della società per azioni, seguita dalle territoriali del tipo cooperativo e popolari. Praticamente assenti (come si evince dal grafico a fianco) le filiali di banche estere sia in città che nel resto dell’Isontino. Ci sono anche altri dati. Molto interessanti. In provincia di Gorizia gli sportelli Bancomat sono complessivamente 178 (erano 199 due anni fa) mentre i Pos (i dispositivi presenti nei negozi che permettono di pagare con le tessere automatiche) sono addirittura 4.080 contro i 3.692 del 2011. Un’enormità. Ciò significa che i goriziani utilizzano molto la tessera Bancomat per pagare la spesa e tutti gli acquisti.
Tante sedi
dismesse
Sin qui i numeri. Ma basta fare una passeggiata in città per accorgersi che sono parecchi gli sportelli dismessi. Alcuni sono chiusi e impolverati, altri sono stati riutilizzati. È il caso di piazzale Saba, proprio nei pressi della stazione ferroviaria, al civico 1, dove al posto della “Ljubljanska banka” ha aperto il “MìlliBar”. Da banca a bar. Proseguendo in Corso Italia, confinante con il bar Torino, c’è quello che sino a poco tempo era una filiale della Cassa di risparmio. Oggi le sue vetrine vengono utilizzate per appicciccare (abusivamente) manifesti pubblicitari. Chiusa ormai da parecchio tempo pure la Commerciale di fronte al teatro in corso Verdi. Infine, la sede della Banca d’Italia: l’hanno messa in vendita ma si sta lentamente degradando.
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