Gorizia, nel 2013 oltre 19 milioni ad assistenza e istruzione

Ecco il bilancio consuntivo del Comune. Il settore sociale assorbe il 40,2% delle spese correnti. Fra i servizi a domanda individuale spiccano (ancora) le alte spese della “Culot”: 1,9 milioni all’anno
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 24.04.2013 èStoria, conferenza stampa - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.04.2013 èStoria, conferenza stampa - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Più di 19 milioni stanziati (ed utilizzati) nel corso del 2013 per i settori dell’assistenza e dell’istruzione. Al sindaco Ettore Romoli e alla dirigente Anna Maria Cisint luccicano gli occhi, commentando questo dato che è parte integrante del bilancio consuntivo del Comune di Gorizia: bilancio che approderà presto in Consiglio comunale.

La cifra assoluta potrebbe dire poco o nulla. Ma, traducendo in percentuali, significa che il 40,2% dei 48.121.372,59 euro di spesa corrente viene erogato per l’assistenza, il sociale e i servizi legati alle scuola, per i quali il Comune di Gorizia ha speso complessivamente 19 milioni 268mila 282,54 euro (15 milioni 988mila 699,99 per sociale e assistenza e 3 milioni 279mila 612,55 per l’istruzione). «Questo significa che è stata prestata grande attenzione alle famiglie in difficoltà e ai bambini, nonostante i tagli pesantissimi che abbiamo subito da parte della Regione», sottolinea Romoli.

Piena conferma viene anche dalla lettura dei dati relativi alle tariffe a domanda individuale che riguardano servizi in cui, di norma, il Comune non ci guadagna. Anzi, deve ripianare di anno in anno il deficit per il 55, anche il 60 per cento. Nel caso di Gorizia parliamo di musei, degli scuolabus, del centro sociale polivalente, della casa di riposo “Angelo Culot”, del teatro Verdi, delle mense scolastiche e chi ne ha più ne metta. Le entrate sono di gran lunga inferiori alle uscite, ovvero alle spese che il Comune deve affrontare per garantire tali servizi considerati essenziali. Per sostenerli, il Comune di Gorizia ha sborsato nel 2012 qualcosa come 8.477.473,44 euro. Ed è riuscito ad incassare, grazie alle cosiddette “tariffe per i servizi a domanda individuale”, la miseria di 3.645.374,50 euro. Insomma, si è registrato un deficit di quasi 4,8 milioni. La copertura dei costi di questi servizi garantita dalle tariffe è stata, infatti, del 43 per cento. Come a dire che l’amministrazione ha ripianato intervenendo per il 57 per cento. «Effettivamente, si tratta di numeri che fanno pensare e mi riferisco soprattutto - sottolinea il sindaco Ettore Romoli - ai costi per lo stadio e gli impianti sportivi, per il centro sociale polivalente, per gli scuolabus e per l’auditorium». In alcuni settori, come ad esempio i servizi erogati dal centro sociale Polivalente escono dalle casse comunali quasi tutti i fondi, visto che i 518.444,34 euro di spesa trovano una copertura da parte dell’utenza del 4,98%, ovvero di 25.835,46 euro. Lo scuolabus è costato nel 2013 121.395,10 euro di cui 10.252,76, ovvero l’8.45% pagato dalle famiglie. Anche per lo sport il contributo del Comune è molto elevato, considerando che per lo stadio e gli impianti comunali, a fronte di una spesa di 1 milione 28mila 456,11 euro, le entrate ammontano a... 105.558,31 euro, poco più del 10%. «Tante squadre e tanti impianti rischiano di essere un lusso in questi momenti di crisi pesantissima», annota Romoli. Non sono da meno le strutture culturali, come l’auditorium di via Roma (occhi chiuso) che è costato al Comune nel 2013 104.007,26 euro contro un’entrata di 10.164. Quantitativamente, gli esborsi maggiori si hanno per gli asili nido, dove il Comune spende quasi un milione e mezzo di euro (1.400.452,66 nel 2013) e ne incassa 618.665,08, ovvero il 44,18% e la casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico, per la quale i costi dell’ente ammontano a 1.963.040,68 euro a fronte di un introito di un milione 13.294,74 euro.

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