Gorizia mette in vendita i suoi gioielli

Si cercano acquirenti per la sede della Banca d’Italia in via Codelli e per l’edificio dell’ex Provveditorato
L’incantevole giardino interno dell’ex sede di via Codelli della Banca d’Italia (foto da Internet)
L’incantevole giardino interno dell’ex sede di via Codelli della Banca d’Italia (foto da Internet)

GORIZIA Gorizia mette in vendita i suoi gioielli: la vecchia sede della Banca d’Italia e l’ex Provveditorato. Le operazioni, distinte, vedono la “regia” dei ministeri del Tesoro e dell’Economia.

Banca d’Italia «Offerta in vendita o in locazione». Ora è ufficiale. Scartabellando i documenti della Banca d’Italia disponibili on line si scopre che l’istituzione ha deciso di... ritentare. La prestigiosa sede di via Codelli è stata rimessa nuovamente in vendita ma, almeno per ora, non ci sono indicazioni relativamente al prezzo.

Flop della seconda asta per acquistare l’ex Banca d’Italia

«La Banca - si legge sul sito web istituzionale - prosegue nell’attività di dismissione degli immobili resisi disponibili a seguito del riassetto della rete periferica dell’Istituto. Oggetto di vendita sono principalmente gli edifici già adibiti ad uso istituzionale, ubicati nei centri storici delle città dove le filiali hanno cessato di operare, oltre ad altre unità a reddito site nelle medesime piazze. Si tratta di immobili di alto pregio, in molti casi anche di interesse storico e artistico, molto ben inseriti nel contesto urbano che li ospita in cui rappresentano un riferimento per le comunità locali».

Una descrizione che ben si “sposa” con la sede di via Codelli. Opera dell’architetto Girolamo Luzzatto, l’edificio è ancora perfettamente conservato, grazie a una certosina opera di manutenzione ordinaria, nonostante la chiusura (datata 2007) della filiale goriziana dell’istituto di credito nazionale. Costruito all’inizio del secolo scorso, il palazzo è la sintesi dell’anima austroungarica e di quella italiana di Gorizia, per la presenza di elementi mutuati dalla Secessione austriaca ma anche dall’eclettismo italiano di fine Ottocento.

Oltre mille visitatori all’ex Banca d’Italia
Bumbaca Gorizia 21.03.2015 Giornate Fai Banca d'Italia Fotografia di Pierluigi Bumbaca

La sua eleganza, con il rosa dell’intonaco che fa risaltare nella luce il bianco dei fregi, è rimasta intatta, a dispetto del tempo che passa, e delle rughe che spuntano qua e là, sull’imponente facciata. La vegetazione è curata e sembra di essere di fronte a un palazzo in esercizio, utilizzato, vivo. Chiaro l’intento di non far degradare quello che resta un patrimonio importante, sia per la Banca d’Italia, sia per la città.

Nel passato, andarono deserte due aste. In entrambi i bandi, le basi d’asta rimasero sostanzialmente invariate: per aggiudicarsi il palazzone che un tempo ospitava gli uffici goriziani di Bankitalia (oltre all’alloggio del custode, posizionato sul retro) era richiesto un esborso di 2,2 milioni di euro, mentre per l’abitazione del direttore la base d’asta era stata fissata a 900 mila euro.

Ma i due tentativi di vendita non furono fortunati e non portarono all’auspicata vendita degli immobili. Le cronache dell’epoca rivelano che a Gorizia qualche timido interessamento era pervenuto: un privato e un immobiliarista si erano fatti informalmente avanti per i due lotti, senza tuttavia che l’interesse sfociasse effettivamente nella formulazione di un’offerta concreta.

L’ex sede del Provveditorato, un edificio di prestigio in via Leopardi
L’ex sede del Provveditorato, un edificio di prestigio in via Leopardi

L’ex sede del Provveditorato L’altro gioiello in vendita è l’ex Provveditorato. Oggi quella palazzina in stile liberty rimane tristemente chiusa e inutilizzata ed è l’ennesima struttura, non valorizzata, che si trova in città. Ma c’è una notizia, finalmente positiva: l’edificio è stato interamente ripulito. Via i rovi, via la vegetazione selvaggia che stava diventando l'autentica padrona degli spazi esterni.

Case, una città in vendita. È il declino
Bumbaca Gorizia 10.09.2015 Cartelli multipli vendesi Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Ma anche nuove vetrate alle finestre (sono state sostituite tutte quelle infrante) e il rifacimento di alcuni tratti del muretto di recintazione. Il palazzo dell’ex Provveditorato è rinato. «I proprietari hanno deciso di dare vita a questa azione “conservativa” visto che l’immobile si stava gradualmente degradando nel più totale silenzio - annuncia il sindaco Ettore Romoli -. Si tratta di una positiva novità. L’immobile è in vendita: la proprietà ha deciso di intervenire con queste manutenzioni per presentarlo nelle migliori condizioni agli eventuali acquirenti».

Insomma, se son rose fioriranno... «Mi auguro che le trattative per la sua cessione possano andare in porto perché si tratta di un edificio prestigioso e fa male il cuore vederlo inutilizzato e senza un futuro delineato».

La palazzina liberty di via Leopardi, lo ricordiamo, fu costruita nel 1914 su disegno dell’architetto Gino Zaninovich: sino al 2000, come detto, ospitò il Provveditorato agli studi. Un anno dopo, l’immobile venne messo in vendita: l’offerta migliore fu quella della “Gencor srl” di Gradisca (Gruppo Terraneo) che puntava a ristrutturarlo per ricavarne alloggi per i carabinieri o, in alternativa, per destinarlo ad uffici del Tesoro. Ma non se ne fece nulla. Morale della favola? L’edificio è tuttora abbandonato: oggi è di proprietà della “Ligestra 2”, società che è un’emanazione del ministero dell’Economia.

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