Gorizia, mensa università: neanche un panino col bar chiuso
GORIZIA L’inizio dei lavori per la realizzazione della mensa universitaria di via Alviano rischia di slittare ancora una volta. La Regione è pronta a partire, ma mancano le condizioni per dare il via al tanto atteso intervento e, come se non bastasse, per la popolazione studentesca al danno si aggiungerà la beffa. Per consentire l’esecuzione dei lavori al piano terra dell’ex seminario, è infatti previsto che il bar chiuda i battenti a partire da settembre.
Dal momento che il bar non ci sarà più e che la mensa non ci sarà ancora, l’avviso che oggi si trova all’esterno dell’edificio suona quasi surreale. Si legge: “Tavoli riservati al consumo dei prodotti del bar (Mensa – Aula I piano)”. Quella della mensa di via Alviano è una delle storie infinite di Gorizia e a renderla particolarmente incomprensibile è il fatto che, per una volta, il denaro c’è.
Nell'assestamento di bilancio del luglio 2015, la Regione aveva infatti trovato 300mila euro da destinare alla struttura dell’Agenzia regionale per gli studi superiori. L’ultimo capitolo sembrava essere stato scritto lo scorso febbraio quando l’allora sostituto direttore generale dell’Ardiss Nicola Manfrin aveva annunciato che ci sarebbe stato un ulteriore slittamento di sei mesi.
Da un lato mancava l’atto formale di concessione degli spazi già individuati al piano terra dell’ex seminario (l’area è quella compresa tra il bar e la biblioteca), dall’altro bisognava rispettati i tempi tecnici delle gare d’appalto. Sembrava però che quello fosse l’ultimo intoppo e che, quindi, i primi pasti sarebbero stati serviti a gennaio. Ora anche la data di gennaio rischia di diventare un’utopia. Intanto, però, con la chiusura del bar, la popolazione universitaria non potrà ripiegare neppure su un panino o un tramezzino.
In attesa che vengano avviate nuove convenzioni per il servizio di ristorazione (ad aprile l’Ardiss ha pubblicato un avviso pubblico di manifestazione d’interesse per l’individuazione di imprese da invitare alla procedura di affidamento mediante cottimo fiduciario), per i pasti gli studenti dovranno accontentarsi di scegliere tra Wiennerhaus e mensa del centro “Lenassi”.
«Noi siamo pronti a partire , anzi eravamo pronti già qualche mese fa», assicura l’assessore regionale alla Ricerca e all’Università Loredana Panariti aggiungendo poi: «L’Università deve completare una serie di lavori preliminari importanti senza i quali non possiamo iniziare». L’esponente della giunta Serracchiani non entra nel merito della questione e passa la palla alla Camera di commercio.
Dal palazzo di via Crispi il presidente Gianluca Madriz spiega che i lavori eseguiti in più fasi in via Alviano non erano stati formalmente conclusi, ma che entro un paio di settimane tutto sarà risolto: «Si tratta solo di aggiornare una procedura e tutti stanno lavorando in questa direzione. È bene che la questione sia emersa».
Sul fronte politico, infine, l’assessore provinciale alla Cultura Federico Portelli appare critico nei confronti del “Sistema Gorizia”. «Sono più di dieci anni che il problema attende risposta – sottolinea – finiamola con le soluzioni tampone. La Regione ha stanziato risorse che sono ferme da un anno. Inaccettabile».
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