Gorizia, mai più antenne vicino alle scuole
Ancora più stringente rispetto alla stesura originaria. Lunedì approda in Consiglio comunale il nuovo Regolamento per la localizzazione, l’individuazione ed il monitoraggio degli impianti di telefonia mobile. E l’assessore comunale Guido Germano Pettarin ha predisposto un emendamento che si augura possa ottenere l’appoggio anche dell’opposizione, perché si tratta di un norma, dice, dettata dal buonsenso.
Norme europee
meno garantiste
«Visto che la legge comunitaria è meno garantista, ho fatto di modo che venisse inserita una norma specifica molto stringente e che prevede il divieto assoluto di installare antenne vicino a scuole e luoghi (come palestre e impianti sportivi) in cui gravitano i bambini. Considerata l’importanza di tale emendamento, mi auguro, anzi credo che tutte le forze politiche presenti in Consiglio saranno d’accordo e voteranno a favore». Aggiunge Pettarin: «Priorità del Regolamento è la tutela della salute pubblica. Oltre alla regolamentazione sulla dislocazione delle antenne il piano prevede una verifica ancora più continua e attenta sui livelli di emissioni con monitoraggi costanti e la possibilità di intervenire subito se i dati riguardanti le emissioni elettromagnetiche di una singola antenna mostreranno delle anomalie. In tali casi avremo anche la possibilità di far disattivare gli impianti».
Monitoraggi
continui e serrati
«I criteri più importanti, adottati nel regolamento - si legge nella delibera - riguardano la scelta di siti preferenziali meno impattanti dal punto di vista ambientale». Il monitoraggio si svilupperà in questa maniera: ogniqualvolta arriverà una richiesta da parte di un gestore per una nuova installazione, sarà verificato l’impatto visivo e ambientale dell’impianto. Inoltre, si cercherà di provvedere «nel miglior modo possibile a mitigare gli impatti visivi e ambientali che la localizzazione dei nuovi impianti potrà generare». E l’attenzione massima sarà rivolta, come detto, agli edifici scolastici e ai luoghi dove gravitano i bambini («Non vogliamo nemmeno sentir parlare di antenne in quei luoghi», specifica Pettarin).
Le nuove installazioni dovranno essere in ogni caso lontane dai luoghi sensibili e in particolare dalle strutture scolastiche. L’obiettivo? Abbattere l’elettrosmog. Con questo termine, s’intende l’inquinamento elettromagnetico derivante da radiazioni non ionizzanti quali quelle prodotte dalle infrastrutture di telecomunicazioni come la radiodiffusione e la telediffusione (emittenti radiofoniche e televisive), ponti radio, reti per telefonia cellulare, dagli stessi telefoni cellulari, dagli apparati wireless utilizzati soprattutto in ambito informatico (campi elettromagnetici ad alta frequenza) e dalle infrastrutture di trasporto dell’energia elettrica tramite cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità come gli elettrodotti della rete elettrica di distribuzione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo