Gorizia, l'ospedale sarà presto Covid-free
GORIZIA "Il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia ha avviato le procedure che porteranno alla fase 2 della gestione dell'emergenza e al progressivo ritorno alla normalità, sia per quanto riguarda l'attività ambulatoriale sia quella chirurgica, a partire da Gorizia e Palmanova".
Lo ha annunciato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, evidenziando che "la fase emergenziale non è superata ed è quindi necessario affrontare il progressivo ritorno alla normalità con cautela e prudenza per non vanificare i risultati ottenuti in termini di contenimento del contagio".
Nello specifico il vicegovernatore ha spiegato che "da venerdì prenderà il via la sanificazione dell'ospedale goriziano San Giovanni di Dio, il quale potrà così essere dichiarato Covid-free. Sarà quindi possibile una parziale e prudente ripresa dell'attività chirurgica, generale e urologica in elezione, principalmente destinata alle patologie oncologiche. Saranno riattivati anche gli screening oncologici e ciò induce a pensare ad un probabile aumento della domanda di chirurgia oncologica".
Riccardi ha poi spiegato che "non appena sarà possibile e verificato l'andamento dei contagi, anche l'ospedale di Palmanova potrà ritornare alla normalità. Le prime due settimane di maggio permetteranno di capire l'andamento dei contagi per poter iniziare una prudente ripresa dell'attività oculistica e ambulatoriale con un'organizzazione del lavoro coerente con le regole del distanziamento.
Entro maggio, se ci saranno le condizioni, si potrà procedere con una graduale ripresa delle altre attività ospedaliera palmarina". Secondo quanto previsto dalla Regione, in Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda l'attività ambulatoriale a partire dal 4 maggio verranno eseguite le prestazioni già programmate e le altre prestazioni, come i controlli/follow up e le altre prestazioni senza priorità, che a giudizio del medico non possono essere differite.
Le aziende sanitarie riorganizzeranno quindi le sale di attesa, le metodologie di erogazione delle prestazioni, la necessità di dispositivi di protezione individuale e modificheranno le tempistiche di erogazione delle prestazioni al fine di ridurre sovraffollamento presso le strutture. Per quanto concerne le attività chirurgiche, per le quali verrà stabilita una priorità sulla base dell'urgenza, le aziende sanitarie valuteranno i posti letti attivabili nelle strutture in considerazione del personale a disposizione e della logistica, considerando la necessità di mantenere zone per l'isolamento e garantire spazi sufficienti nelle camere, e la capacità delle sale operatorie.
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