Gorizia, l'opposizione chiede un referendum sul nuovo corso Italia
GORIZIA Indire un referendum consultivo su corso Italia, ai sensi dell’articolo 77 dello Statuto del Comune di Gorizia.
A chiederlo Francesco Piscopo, capogruppo della civica di maggioranza “Aiutiamo Gorizia”, nella mozione che sarà discussa in aula nelle prossime ore. Domani - lunedì 7 - e martedì, infatti, torna a riunirsi il Consiglio comunale con inizio sempre alle 16.30 e tramite la piattaforma “Gomeeting”, ovvero in videoconferenza.
Considerando che in programma c’è un’ampia pagina di interrogazioni e interpellanze oltre a due delibere tecniche inerenti lo svolgimento in modo congiunto della funzione di “controllo analogo” sia di Irisacqua, sia di Isontina Ambiente, il punto specifico all’ordine del giorno slitterà presumibilmente a domani. Si tratta, in sostanza, della mozione protocollata già il 27 gennaio scorso. Ed essendo passato parecchio tempo, la prima richiesta contenuta nel documento è già superata perché chiede la sospensione dei lavori di allestimento del senso unico «attualmente in corso» (ma sono già terminati) e il ripristino della situazione ex ante nel tratto in cui la viabilità è già stata modificata.
Interessante la richiesta del referendum. Mentre il sindaco Rodolfo Ziberna la definisce una «strada lunga e dai costi ingenti», Piscopo la caldeggia, consapevole però che non mancano gli ostacoli tecnici. «Il referendum si può fare ma ci sono due problemi: uno relativo alla tempistica che sarebbe molto lunga, l’altro di procedura perché ci deve essere una commissione che ha il compito di valutare l’ammissibilità dei quesiti referendari composta da tre persone fra cui il difensore civico che, a Gorizia, non... c’è. Ma tutto sarebbe risolvibile attraverso una convenzione con il difensore civico regionale. Basta la buona volontà».
La mozione chiede anche di adeguare il Piano del traffico nella sua interezza e di portarlo, in tempi brevi, per l’approvazione in Consiglio comunale essendo, peraltro, previsto che lo stesso Put sia aggiornato con cadenza biennale. «È necessario che il Piano sia pronto entro la fine della legislatura. Questo chiederò all’amministrazione comunale. E, visto che c’è l’intenzione di dare vita a una commissione, è necessario che venga apportata qualche miglioria al senso unico», annota Francesco Piscopo, colui che ha presentato la mozione. Che butta lì anche una frase sibillina. «Se la maggioranza non voterà la nostra mozione, questo diventerà un problema politico». E con un centrodestra tutt’altro che granitico, ogni voto pesa come un macigno. «Mi sarei aspettato che il sindaco mi convocasse per ragionare assieme sulla mozione, cercando una mediazione. Ma ha manifestato grande freddezza e ciò mi dispiace».
E proprio Ziberna interviene a poche ore dal Consiglio comunale in cui verrà affrontato il tema più dibattuto dell’inverno goriziano: il nuovo assetto di corso Italia. «Qualunque sarà il risultato della mozione Piscopo, andremo avanti con la sperimentazione del senso unico. Non c’è alternativa. Va condotta sino in fondo per evitare anche di incorrere in un danno erariale. Come annunciato, convocheremo una commissione ad hoc e la discussione sulla mozione Piscopo in Consiglio sarà un anticipo di ciò che avverrà in quella sede». —
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