Gorizia, l'azienda slovena Pipistrel rilancerà l’aeroporto
Produrrà velivoli ultraleggeri. Il project manager Adriano Ceccherini: «Il progetto prevede duecento posti di lavoro in una città che sta risentendo più di altre il peso della crisi»
Gorizia. L’ancora di salvezza per l’aeroporto Duca d’Aosta arriva dalla Slovenia. Sì, se quell’ammasso di ruderi (come abbiamo testimoniato ampiamente ieri) potrà avere un futuro e uno sviluppo, molto dipenderà dalla riuscita dell’iniziativa della ”Pipistrel Lsa srl”. L’azienda, nata ad Aidussina nel 1987 e leader a livello mondiale per la produzione di ultraleggeri di ultima generazione, aprirà infatti uno stabilimento nell’area aeroportuale, oggi in preda al degrado e all’abbandono. Per la prima volta, siamo in grado di svelare grazie a un rendering quale sarà l’aspetto dell’azienda che offrirà di botto (lo assicurano i promotori) 200 posti di lavoro.
Ad illustrare per sommi capi l’iniziativa è il project manager Adriano Ceccherini che ci ha messo a disposizione lo studio di fattibilità e il progetto preliminare che prevede, per l’appunto, la «realizzazione di un edificio adibito alla produzione di aeromobili».
IL PROGETTO. «Questo progetto mi ha subito stimolato perché porta 200 posti di lavoro in una città che sta risentendo, più di altre, il peso della crisi - sottolinea Ceccherini -. L’iniziativa imprenditoriale può diventare un volano per far rinascere l’aeroporto: ci sono già richieste da parte di aziende dell’indotto di insediarsi in loco. Peraltro, questo è uno scalo che si caratterizza per il terreno molto solido ed è perfetto per effettuare partenze ed atterraggi». Ceccherini guarda al futuro non soltanto immediato. Annuncia che i lavori dovrebbero iniziare già nel prossimo giugno. «Entro l’anno potremmo già essere operativi - aggiunge dichiarandosi ottimista -. L’area interessata alla costruzione dello stabilimento sarà quella all’estrema sinistra per chi da Gorizia si dirige a Trieste: sarà, insomma, nelle vicinanze dell’ex valico di Merna». Si sfrutterà un antico accesso (oggi chiuso con una rete di recintazione) che permetteva di accedere alla zona degli hangar Lancini situati a Sudest. «Il varco d’ingresso - specifica il capo progetto - si trova ora in condizioni di degrado ma costituisce comunque una testimonianza storica ed architettonica di quel periodo. L’incarico per la progettazione è stato affidato allo studio dell’architetto goriziano Walter De Gressi. È importante chiarire che l’Ente nazionale per l’aviazione civile (L’Enac, ndr) ha concesso l’autorizzazione preliminare alla Pipistrel Lsa per la costruzione del capannone». Perché l’Enac? Perché la società di gestione dell’aeroporto ha competenza soltanto sull’aerostazione, cioè una minima parte dell’intero scalo.
GLI SVILUPPI. Oltre all’insediamento di aziende dell’indotto, il progetto potrebbe avere ulteriori (e molto ambiziosi) sviluppi: sviluppi che consentirebbero di rilanciare i 153 ettari dell’area aeroportuale. «L’intenzione è di promuovere anche una scuola di volo, sfruttando le ottime caratteristiche dello scalo - spiega ancora Ceccherini -. Naturalmente, si tratta di iniziative possibili e non da libro dei sogni: perfettamente autosostenibili». Si apre, dunque, uno spiraglio sul futuro del ”Duca d’Aosta”, alle prese con un passato glorioso e un presente di assoluta decadenza. È notizia di ieri che la società per azioni sta per essere posta in liquidazione. Forse, l’iniziativa della Pipistrel può costituire un punto di svolta sempre che tutti remino nella stessa direzione e non prevalga, come spesso accade, l’autolesionistica filosofia del no se pol.
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