Gorizia, l'arte del Tiepolo finisce all'asta

GORIZIA. L’arte dei Tiepolo finisce all’asta. A giorni, l’Istituto di vendite giudiziarie di Gorizia dichiarerà aperta la vendita on line di diciannove opere di Giambattista, grande pittore del Settecento veneziano, e di suo figlio Giandomenico, dei quali il Friuli, e Udine in particolare, vanta mirabili affreschi sparsi tra il palazzo patriarcale e il duomo, l’oratorio della Purità e i musei in castello.
Sarà un’occasione imperdibile per collezionisti e non, dentro e fuori regione (l’asta è a copertura europea) e che premierà i più veloci e fortunati tra i partecipanti. Chi presenterà l’offerta migliore, insomma, come di consueto, tanto più in presenza di pezzi pregiati e pensati anche come forma preziosa d’investimento.
Tutto merito, se così si può dire, del pignoramento di beni disposto dal tribunale di Gorizia ed eseguito alla Società libraria editrice goriziana di Federico Ossola & C. sas, in corso Verdi 69, lo scorso 28 dicembre.
A monte del provvedimento, un contenzioso che la casa editrice ha tutt’ora in piedi con la Società enter snc di Carlino e che muove da questioni – in particolare, mancati pagamenti – risalenti ad alcuni anni fa. Una causa destinata a impegnare ancora a lungo le aule di giustizia, ma che ha intanto segnato un primo punto d’arrivo con l’espropriazione forzata di una parte del patrimonio dell’allora amministratore della Leg.
Il “catalogo” propone 18 acqueforti a vario tema e la serie completa “Via Crucis” (quattordici stazioni, più il frontespizio). Si tratta di stampe a tiratura postuma, per le quali il consulente del tribunale, l’antiquario di Udine Ernesto Copetti, ha stimato un valore complessivo pari a 19 mila euro. Identica la valutazione per ciascuna acquaforte: 500 euro, che si tratti dei pezzi della serie degli scherzi, tutti a firma di Giambattista Tiepolo ( “Scherzi di fantasia”, “Tre uomini e un cavallo”, “Due maghi e due ragazzi”, “Donna con asinello e due bambini”, “Il filosofo solitario”, “Sei persone guardano un serpente” e “Mago con scimmia”) o dei lavori realizzati dal figlio Giandomenico ( “Doppio episodio della fuga in Egitto”, “La sacra famiglia attraversa il lago”, “La sacra famiglia sul traghetto aiutata da angeli”, “La sacra famiglia si allontana dalla città”, “Maria sostenuta da due angeli segue Giuseppe”, “L’Assunta, San Giorgio e Sant’Antonio Abate”, “Ruggero libera Angelica dall’Orca”, “Il sogno di Enea”, “Enea presenta Cupido nelle vesti di Ascanio a Daidone”, “Sant’Elena e San Macario ritrovano la vera croce e San Vincenzo Ferreri predica alle turbe” e “Maria sostenuta da due angeli e Giuseppe con la gerla in vista di una città”).
Per la “Via Crucis”, invece, si parte da 10 mila euro. Le opere possono essere visionate nella sede della Coveg, in via Liguria 96, a Udine. L’udienza per il rendiconto del custode è stata fissata per il 9 novembre.
«La vicenda mi vede coinvolto non come gallerista – ha tenuto a precisare Federico Ossola –, bensì per la mia pregressa attività editoriale. E comunque - ha precisato -, questo è soltanto il primo round. La vertenza è ancora lunga».
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