Gorizia, la statua del Duca d’Aosta è nel degrado ma è partita l’operazione-salvataggio
GORIZIA Più volte, nel passato, ce lo siamo chiesti. Chissà cosa avrebbe pensato il Duca d’Aosta, la cui statua si erge sulle vestigia della palazzina-comando dove c’era il suo ufficio. Chissà quali sarebbero state le sue reazioni di fronte al declino che sta interessando l’aeroporto di Gorizia. Domande, chiaramente, che resteranno senza risposta.
Ma, da qualche tempo, anche la sua statua... soffre. Tant’è che, nel recente passato, qualcuno aveva ipotizzato una raccolta di firme per riportarla agli antichi splendori. Ma quella di oggi potrebbe essere una giornata importante. «Questa mattina - annuncia il vicesindaco Stefano Ceretta - ci sarà un sopralluogo di una delegazione dell’Aeronautica militare che arriverà da Verona su mandato di Roma. Verranno a controllare l’area in cui è ospitata la statua con l’obiettivo di risistemare e rimettere tutto a posto. La nostra volontà è sempre stata quella di valorizzare il monumento storico». Fa eco l’assessore comunale Dario Obizzi: «La statua si trova all’interno del sedime aeroportuale che è di proprietà dell’Enac. Per questo, la regia dell’operazione è tutta in mano all’Aeronautica e, come Comune, siamo ben felici di agevolare in tutti i modi l’operazione di salvataggio».
Nel dicembre 2016, fu il consigliere comunale Celestino Turco ad affrontare la spinosa questione della statua “dimenticata” in Consiglio comunale: chiese, in buona sostanza, di salvaguardare quel patrimonio storico. Era il 4 novembre 1962 quando, alla presenza del Capo dello Stato Antonio Segni e del Ministro della Difesa Giulio Andreotti, vennero inaugurati il monumento ad Amedeo di Savoia Duca d’Aosta e il Lapidario dei caduti del I e IV Stormo Caccia. Le opere sono situate l’una di fronte all’altra lungo la strada statale 55 nell’aeroporto di Gorizia e nel muro di cinta della palazzina ufficiali dell’Aeronautica militare, oggi della Guardia di finanza. «Progettate dall’architetto Paolo Caccia Dominioni, il monumento e il lapidario, sono stati realizzati grazie ad una sottoscrizione nazionale promossa dal Comitato presieduto dal generale Guglielmo Nasi, sotto l’alto patrocinio dell’associazione Arma aeronautica. All’iniziativa - ricorda ancora Turco - aderirono varie associazioni di ex combattenti e veterani dell’Aeronautica e dell’Esercito. L’inaugurazione fu anticipata da un concerto all’Unione ginnastica goriziana (Ugg) diretto dal maestro Di Miniello. Il monumento, è giusto ricordarlo, sorge sulle vestigia della palazzina comando ove risiedeva l’ufficio del Duca. Su una larga base si eleva la statua in marmo travertino, alta circa cinque metri, che raffigura il duca in tenuta da aviere con il volto rivolto verso il monte Amba Alagi in Africa».
La statua è opera dello scultore veronese Vittorio di Colbertoldo e poggia i piedi esattamente dove si trovava la scrivania del Duca. —
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