Gorizia, la rivolta anti-Eni: «Non pagate le bollette extralarge» FOTO/VIDEO

Tra rabbia e speranza trecento persone hanno affollato la sala del Kulturni dom La protesta di Ugo Previt (Adoc): «Ci stanno trattando come un bancomat»
L'affollata assemblea contro le bollette pazze (foto Bumbaca)
L'affollata assemblea contro le bollette pazze (foto Bumbaca)

GORIZIA. Rabbia mista a speranza che tutto possa risolversi per il meglio. E la forte convinzione comune che tutti siano rimasti vittima di un sopruso, di un’ingiustizia. Che prima ancora che andare a colpire le loro tasche abbia ferito la loro dignità di persone. Il popolo delle bollette pazze del gas venduto dall’Eni si è radunato al Kulturni Dom rispondendo all’invito fissato per le 18 e lanciato da un apposito comitato sorto nei giorni scorsi. E proprio dal Comitato è arrivato chiaro il messaggio a non pagare le super bollette o di farle bloccare se si utilizza la domiciliazione bancaria. Fino a quando non saranno corrette e ricalcolati gli importi richiesti spesso raddoppiati e a volte persino triplicati rispetto a quelle relativi ai metri cubi di gas effettivamente consumati. In assenza di un’autolettura da parte del cliente da comunicare all’azienda, l’Eni calcola un consumo ipotetico, che guarda caso è sempre maggiorato.

Le vittime dell’Eni hanno cominciato ad arrivare molto prima dell’inizio dell’incontro. Diversi utenti si sono assiepati davanti ai banconi dove erano stati istituiti dei gruppi di segreteria per ricevere fotocopie delle bollette extralarge e rimostranze.

Altri si sono accomodati nella sala piccola del teatro, dove i cento posti a sedere sono stati subito occupati. Si è così deciso di tenere l’incontro nella sala maggiore del Kulturni. Soltanto pochissime poltroncine delle 288 sono rimaste vuote. Una presenza massiccia che come ha sottolineato anche il sindaco di Gorizia Ettore Romoli sta a significare il profondo disagio che molti suoi concittadini, e non solo, stanno vivendo. E dall’assessore provinciale Donatella Gironcoli, una delle anime del comitato assieme a Ugo Previti, componente e rappresentante dell’Adoc, pure presente all’incontro, è arrivato il forte invito a tutti a non pagare le bollette extralarge. «Per l’Eni noi utenti-clienti siamo come un bancomat e a questo trattatamento - ha sbottato Previti - dobbiamo dire basta». Previti ha pure sottolineato come sia vessatoria la procedura per tentare di avere informazioni dall’Eni.

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L’uso del numero verde non è affatto semplice e molti rimangono in attesa a lungo prima di parlare con un operatore.

Dunque serve un’attenzione e un rispetto maggiore, è stato detto, nei confronti dell’utenza. Ed è stato ancora Romoli ha interpretare le esigenza della platea, cioè quella di avere in città uno sportello Eni dedicato a questa questione. La gente ha bisogno di risposte. Per questo, ha annunciato che venerdì, all’incontro che avrà con i vertici dell’Eni, chiederà l’apertura di uno sportello ad hoc in città.

I lavori erano stati aperti da Donatella Gironcoli che si era soffermata sulla genesi del comitato. All’inizio eravamo in pochi, poi sempre di più - ha detto - e adesso questa sala piena ci fa capire che il problema non è di “poche centinaia di clienti sui 47mila clienti presenti in provincia di Gorizia”, cine si ostina a dire Eni»». «Si perché - ha aggiunto Gironcoli - è facile pensare che molti dei destinatari delle maxi-bollette non siano presenti qui oggi».

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Ha anche citato alcuni casi: come quello di un cliente che ha ricevuto una bolletta da 700 euro per un’utenza inutilizzata e di un altro che, abbandonato il gas, era passato da tempo alla stufa e pellet. Gironcoli ha anche annunciato che l’Enasc, un’associazione di consumatori, sarà a disposizione nella sede di via Cascino 5 per dare loro assistenza ai clienti Eni come peraltro già fanno Adoc e Adiconsum. Invitato dal comitato, un tecnico ha cercato di spiegare come si legge una bolletta del gas. Un compito non facile che se ha fugato alcuni dubbi non ha fatto diminuire la rabbia di molti che poi si è appalesata in diversi interventi del pubblico tra i quali quello di un utente che soffermandosi sugli importi Iva pagati sui consumi ipotetici e sulle accise non ha esitato a parlare di vera e propria truffa.

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