Gorizia, la raccolta dei tappi sfiora le 3 tonnellate

Una filiera del sughero stipata dai volontari in un magazzino che frutta 70 centesimi al chilo da donare alla Via di Natale
Bumbaca Gorizia 11.12.2018 Raccolta tappi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11.12.2018 Raccolta tappi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Da Gorizia, sul camion di un corriere, è partita alla volta di Cuneo una montagna di scatoloni sapientemente sigillati. Non un carico come un altro, però. Sul camion ci sono 1620 chilogrammi di tappi di sughero, e a spedirli sono stati gli “angeli” del progetto Tappo divino, che li hanno raccolti nell’Isontino (e nella Bassa friulana) per fare del bene al prossimo.

A coordinarli a Gorizia è Alessandro Leghissa, che di lavoro fa l’edicolante – è titolare dell’edicola di via don Bosco – e nel tempo libero ha deciso da tempo di impegnarsi in un nobile progetto solidale. Funziona, in pratica, in modo analogo a quello della più nota raccolta dei tappi di plastica, che vengono destinati al riciclo e fruttano poi delle somme che vengono devolute in beneficenza. «A livello nazionale il progetto si chiama “Etico” – racconta Leghissa –, promosso da Amorim Cork Group, che è un colosso della produzione internazionale dei tappi di sughero. Per il Friuli Venezia Giulia e il Veneto orientale poi il punto di riferimento è il progetto Tappo divino avviato dalla pordenonese Roberta Masat, e i fondi raccolti finiscono alla onlus Via di Natale».

Gorizia, l’Isontino e la Bassa hanno sposato l’iniziativa in anni recenti, e Leghissa è diventato da subito il vero motore di questa macchina di solidarietà. «Giocavo a pallavolo – racconta –, ma quando guai fisici mi hanno costretto a smettere volevo trovare qualcosa in cui investire le mie energie. Ho letto un articolo in cui si parlava della raccolta dei tappi di sughero, l’idea mi ha colpito, ho contattato gli organizzatori e così è iniziata la mia avventura». Ora il goriziano tiene i contatti con tutti i volontari sparsi sul territorio (una decina a Gorizia, altri in provincia e poi ultimamente alcuni anche a Trieste) e soprattutto con i locali, i ristoranti e gli esercenti che forniscono i tappi di sughero usati. A cadenze più o meno regolari i preziosi tappi vengono ritirati, e finiscono nel magazzino che Leghissa mette a disposizione in via Morelli, la “base” del progetto, da cui poi tutto il raccolto viene di volta in volta spedito a Cuneo. Qui opera la cooperativa Arti e mestieri, che lo smista infine nei centri di recupero e riciclo. Insomma una filiera virtuosa che a Gorizia coinvolge già oltre una cinquantina di esercenti, oltre alle famiglie che conferiscono i tappi anche negli appositi contenitori predisposti nelle isole ecologiche da Isontina Ambiente. Come detto l’ultimo carico partito da Gorizia consta di 1620 chilogrammi, che si aggiungono ai 1200 circa partiti in estate, per un totale del 2018 che tocca quindi i 2800 chilogrammi di sughero.

Niente male, anche se il risultato degli altri territori (da più anni impegnati in questo progetto) è ancora superiore, se si pensa che Friuli Venezia Giulia e Veneto orientale avranno spedito alla fine di questo 2018 25 tonnellate di tappi. Che valgono, eccome: ogni chilo viene pagato 40 centesimi, e per ciascuno la Amorim ideatrice di “Etico” ne aggiunge altri trenta. Il totale è 70 centesimi al chilo, che fanno nel nostro caso 17.500 euro per la Via di Natale. «Il bello è però che possiamo crescere ancora tanto – dice Leghissa –, e chiunque può partecipare. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.tappodivino.it, e le porte della mia edicola sono sempre aperte».

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