Gorizia, la Procura apre un’inchiesta sul caso ambulanza

Il procuratore Lia: «Prendo atto delle dichiarazioni ma compete a questo ufficio accertare i fatti». Non risultano indagati
L’intervento di un equipaggio del 118 dopo un investimento
L’intervento di un equipaggio del 118 dopo un investimento

GORIZIA Il caso-ambulanza è chiuso per la giunta regionale, per l’Azienda sanitaria e per la terza commissione regionale. Ma è invece una pratica aperta per la Procura della Repubblica di Gorizia. La conferma dell’avvio di un’indagine giunge direttamente dal capo della Procura, Massimo Lia: «Confermo che esiste un fascicolo. Un atto dovuto quando riceviamo una denuncia. Prendo atto delle dichiarazioni delle parti interessate ma compete esclusivamente a questa procura accertare i fatti».

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Un'ambulanza

Nessun indagato allo stato attuale. Di più non dice il procuratore Lia. Dalla Regione - sollecitata ieri pomeriggio con una telefonata allo staff dell’assessore regionale alla Sanità, Telesca - nessuna reazione alle notizie che filtrano dalla Procura. Per ora esistono due versioni dell’accaduto, affatto coincidenti.

La prima versione è quella di Luca Gregori. Testimonia, e denuncia ai carabinieri, di essere stato costretto a trasportate la madre all’ospedale di Gorizia con la propria automobile. Sottoposta alle cure del caso, è deceduta dopo alcune ore dal ricovero. Sostiene Gregori: «Constatato le precarie condizioni di mia madre, sofferente di una grave forma di diabete, la prima cosa che faccio è chiamare la dottoressa che ha in carico mia madre per la dialisi: sono preoccupato, non so come comportarmi. Due minuti più tardi, chiamo il 118. Ma la risposta che mi sento indirizzare mi lascia di sasso: non ci sono ambulanze».

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Bumbaca Gorizia 04.02.2011 Infortunio piazza De Amicis - Foto di Pierluigi Bumbaca

La seconda versione è quella dell’Azienda sanitaria: «Le procedure di emergenza dicono che il paziente deve essere trasportato nell'ospedale più vicino, in questo caso Monfalcone essendo la donna residente a Doberdò del Lago. Ma lui voleva venisse portata a Gorizia. E i protocolli non ce li siamo certamente inventati a Gorizia. Queste procedure sono attive in tutto il mondo. La telefonata è arrivata al 118 alle 19.55 e 36 secondi. In quel momento, erano a disposizione a Monfalcone un'ambulanza e due automediche. Nei dieci minuti successivi, poi, si sono rese disponibili altre due. E lo dice un sistema informatizzato, non manipolabile».

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