Gorizia, Irisacqua acquista la sede

Operazione da 3,2 milioni: l’area di via IX Agosto cambia padrone. Bolzan: «È la soluzione migliore». Tramonta definitivamente l’ipotesi di costruire gli uffici nella zona della Mochetta
Di Francesco Fain

Sede di Irisacqua, dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che la società che gestisce il ciclo integrato dell’acqua era intenzionata a costruire i nuovi uffici a Lucinico, in località Mochetta. «Sarà realizzata - scrivemmo nell’ormai lontano 2010 - nell’area dell’acquedotto che si affaccia sullo stradone della Mainizza. Si estenderà per 1.700 metri quadrati».

Poi, perdemmo di vista tale progetto. Che fine ha fatto? Non se ne fa nulla perché Irisacqua, in silenzio, ha sorpreso tutti. Ha acquistato infatti l’area di via IX Agosto dove, negli ultimi anni, è sempre stato il suo “quartier generale”. Ad annunciare il buon esito della trattativa il presidente Mirio Bolzan e il direttore Paolo Lanari. «Ad un certo punto - raccontano - siamo venuti a conoscenza dell’intenzione da parte di Est più di mettere in vendita tutto il complesso. Siccome, da parte nostra, c’era l’esigenza di accentrare tutti gli uffici e i servizi sparsi sul territorio isontino, abbiamo deciso di concorrere all’acquisizione perché tale location era ed è perfettamente soddisfacente per i nostri bisogni».

E così, la trattativa è andata in porto. Irisacqua, grazie ad un’operazione da quasi 3,2 milioni di euro, ha acquisito l’area di via IX Agosto. Ma perché si è deciso di abbandonare il progetto originario che prevedeva la costruzione ex novo della sede in quel di Lucinico, alla Mochetta? «Perché quella operazione sarebbe stata meno conveniente dal punto di vista economico-finanziario - spiega Mirio Bolzan -. Inoltre, saremmo andati a costruire gli uffici in un’area in concessione e non di nostra proprietà. Da non dimenticare poi che la struttura che avremmo realizzato sarebbe stata assai meno versatile e funzionale di quella che abbiamo acquisito in città». Peraltro, Irisacqua ha voluto dare anche un segnale a Gorizia, un capoluogo di provincia sempre più “svuotato” di servizi, uffici, importanza. «Irisacqua - continua il presidente Bolzan - è un’emanazione del territorio e credo che la nostra decisione di restare a Gorizia sia stata importante. Peraltro, la struttura della Mochetta, oltre ad essere più piccola (1.700 metri quadrati contro gli 8mila dell’area di via IX Agosto), sarebbe stata una soluzione parziale perché non ci permetteva di disporre, ad esempio, delle officine».

Riannodando i fili della memoria, ricordiamo che nel 2008 si parlò di cambiare destinazione urbanistica all’area di via IX Agosto che allora ospitava la sede, gli uffici, le officine e i magazzini di Iris. L’intenzione era di dare la possibilità di trasformare il compendio in un polo alberghiero o una nuova zona residenziale in centro-città. Questa, almeno, era la speranza. Si adombrò allora che la multiservizi isontina avrebbe potuto traslocare tutte le sue attività in via Gregorcic, vicino ai locali presi in affitto dal Consorzio industriale. Poi non se ne fece nulla. Peraltro, il Comune di Gorizia (a governare c’era la prima giunta Romoli) bocciò una richiesta di modifica della variante servizi che chiedeva la possibilità di costruire edifici di cinque piani nel compendio sempre della sede di Iris, in via IX agosto.

«Ma non esistono stabili di tale altezza in questa zona - spiegò l’allora assessore comunale all’Urbanistica Dario Baresi - e l’impatto sarebbe decisamente elevato. Per cui, pur confermando la classificazione residenziale, è stata bocciata l’ipotesi di costruire palazzi di questa altezza». Ma si tratta di storia passata.

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