Gorizia. Inediti di Tullio Crali dal caveau dimenticato

Il proprietario non ha aperto la cassaforte per trent'anni perchè non ricordava la combinazione. Oltre ai quadri ad olio del futurista goriziano ha scoperto tele di De Pisis, Music e Balla

di Roberto Covaz  

GORIZIA "Non aprite quella porta" è il titolo di un film psyco che seminò il terrore in mezzo mondo a metà degli anni settanta. Si vede che l'ha visto pure l'ingegnere goriziano Vittorio Ranalletta, che per quasi trent'anni non ha aperto la porta della stanza blindata di casa sua. E quando l'ha fatto, nei giorni scorsi, ecco la sopresa. Ma nulla a che vedere con l'horror. Anzi. Gli occhi di Ranalletta sono stati eccitati dagli splendidi colori di sei quadri inediti di Tullio Crali. Sì, inediti al cento per cento visto che il pittore futurista goriziano li aveva dipinti proprio per Vittorio e per sua moglie Elda Felluga.

La storia spesso viene piegata sulla base di eventi curiosi. Come il motivo per cui Ranalletta non ha aperto la cassaforte per tutto questo tempo. «Semplice, perché mi ero dimenticato la combinazione», risponde divertito. Si tratta di sei quadri ad olio, di piccole dimensioni, uno dei quali raffigurante la caricatura di Filippo Tommaso Marinetti, padre del futurismo. Ci sono anche alcuni pezzi di aeropittura, la tecnica che ha reso famoso Crali. Ranalletta: «Crali frequentava abitualmente casa nostra anche perché mia moglie Elda aveva preparato la tesi universitaria sul futurismo. Infatti, alcuni quadri sono dedicati a lei. Misi le opere nella stanza blindata assieme a molti altri oggetti di valore che nemmeno ricordavo. Nei giorni scorsi mi sono deciso ad aprirla, anche perché mi serve un luogo sicuro dove conservare progetti di opere pubbliche di una certa delicatezza. Così ho chiamato la società Conforti, specializzata in casseforti, e non senza fatica i loro tecnici sono riusciti ad aprirla».

Il lettore più attento si sarà accorto che fino a questo punto abbiamo omesso di specificare dove si trova l'abitazione di Ranalletta. Ubicazione che non sveliamo per non essere accusati come basisti nella sciagurata eventualità che qualcuno volesse ammirare i Crali inediti.

Ma le sorprese della stanza dei miracoli non sono finite. Perché l'ingegnere si è potuto coccolare dopo tanti anni pure alcuni Music, un'opera dell'altro grande futurista Giacomo Balla e, per non farsi mancare niente, anche quadri di Altieri e Mocchiutti e perfino De Pisis. Ranalletta: «Ho già inviato le foto dei quadri di Crali al Mart di Rovereto, che detiene tutta l'opera del nostro pittore. Ora mi godrò i quadri sulle pareti di casa, dopo tanta attesa mi pare giusto esibirli ai miei amici. Sin da giovanissimo sono stato un appassionato d'arte e con i pochi soldi che avevo a disposizione riuscivo ogni tanto a comprare qualche buon pezzo». Beato Ranalletta e il suo scrigno magico. Chissà cos'altro ha trovato e non ce lo vuole dire...

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