Gorizia, in quattro si dimettono dal Consiglio comunale appena eletto
Il leader dei centristi: «Devo lasciare e ringrazio le persone che hanno avuto grande fiducia in me»
GORIZIA Comunque andrà, Paolo Lazzeri rimarrà assessore comunale. Anche se dovesse evidenziarsi l’ineleggibilità a causa delle tardive dimissioni da presidente del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario (ruolo che costituisce motivo di incompatibilità), lui si dimetterà da consigliere, mantenendo però la carica di assessore “estermo”.
A scandirlo, con chiarezza, è il sindaco Rodolfo Ziberna. Che spegne, subito, ogni polemica anche se, forse, sarebbe stato meglio prevenire anziché curare, evitando di farsi prendere «in castagna» in Consiglio comunale. Ma, ormai, le cose son fatte.
Il vulnus del Consorzio
«Paolo si è dimesso da presidente del Consorzio universitario. E ha dichiarato, anche durante la seduta consiliare, che aveva chiesto all’amministraazione regionale se la sua posizione potesse costituire impedimento alla candidatura. E mi risulta che Trieste gli avesse detto di no. All’effetto pratico, in ogni caso, non cambia nulla. Se dovesse emergere che è inellegibile o incandidabile, si dimetterà da consigliere comunale e resterà assessore esterno. A quel punto, nell’assemblea gli subentrerebbe un altro consigliere comunale della civica che prende il mio nome». E, scorrendo la lista delle preferenze, primi dei non eletti (perché sono due a pari merito) risultano essere Silvia Furlan e Giancarlo Marega, entrambi con 24 consensi personali.
Non solo. Ziberna ricorda che c’è anche un precedente che lo riguarda direttamente, in prima persona. «Con il sindaco Romoli, io ero addirittura contemporaneamente presidente del Consorzio universitario (rinunciai all’indennità) e assessore esterno. E, già allora, non si evidenziarono problemi di sorta».
Le porte girevoli dell’aula
Il Consiglio è destinato, comunque, a cambiare faccia. Quasi ci fossero le porte girevoli. Ma si tratta pur sempre di “assestamenti” che si esplicitano all’inizio di qualsiasi, nuovo mandato. Partiamo da Pierpaolo Martina, già candidato sindaco del polo centrista, capace di portare a casa 1.550 voti, pari al 10,41% del totale.
L’altra sera, in apertura di Consiglio, ha annunciato le sue dimissioni vista l’incompatibilità con la sua professione di dirigente in Regione. Avrebbe dovuto scegliere se continuare a lavorare o fare il consigliere e ha optato, ovviamente, per la prima soluzione. Chiaro che se fosse diventato sindaco, il quadro sarebbe stato completamente diverso e avrebbe chiesto l’aspettattiva. A lui subentrerà, in Consiglio, Dario Baresi, già assessore all’Urbanistica di lungo corso con il centrodestra. «Devo lasciare - spiega Martina su fb - per un’incompatibilità che sussiste solo per i Comuni con più di 15 mila abitanti e che dipende dal fatto che non posso usufruire di permessi o aspettative brevi per espletare il mandato di consigliere. Il mio pensiero grato ora va a tutte le persone che hanno avuto fiducia in me. A loro dico: troverò una strada, un modo perchè non finisca qui. Prometto».
Bellan, Daidone e la lega
Ma non è l’unica novità perché Arianna Bellan, assessore comunale ai Grandi eventi, si dimette da consigliere comunale, consentendo così a Giulio Daidone (il primo dei non eletti di “Noi con l’Italia”) di entrare in Consiglio e occuparsi di attività ed eventi sportivi, avendo ottenuto tali deleghe direttamente dalle mani del sindaco. A quel punto, Bellan diventerà assessore esterno. Non è tutto perché, sempre ieri mattina, gli assessori leghisti Cagliari e Filisetti si sono dimessi da consiglieri. Quella che era una voce ha trovato puntuale conferma. Entreranno, così, in aula due ex assessori del primo mandato Ziberna: si tratta di Marilena Bernobich (che ottenne 73 preferenze) e di Roberto Sartori (61 consensi personali).
Riproduzione riservata © Il Piccolo