Gorizia in prima serata con la serie di Oleotto su Raidue
GORIZIA Il successo di “Zoran” è ormai alle spalle. Nuovi banchi di prova attendono Matteo Oleotto, il suo regista, a cominciare da quello di mercoledì 30 ottobre: la serie “Volevo fare la rockstar” da lui diretta approda infatti in prima serata su RaiDue e ci terrà compagnia per sei mercoledì di fila.
La curiosità è quella di molti goriziani, che seguono un loro concittadino ormai assurto a notorietà nazionale. Per lui, Oleotto, si tratta invece di «un momento strano». Proprio così. «Non so se piacerà, se non piacerà. Non conosco i parametri della televisione – confessa, molto candidamente, il regista –. Di certo, posso dire che sono soddisfatto del risultato finale: davvero, non potevo e non potevamo far di più. Per il resto, non posso dire nulla. Sì, mi sento stordito. Galleggio, ecco. Un po’ di ansia, naturalmente, c’è: del resto, l’ansia mi accompagna da sempre, è uno dei miei migliori amici».
Per informare che “Volevo fare la rockstar” debutta domani è stato distribuito anche del materiale informativo in molti locali della città. «Mi sembrava giusto visto che la cittadinanza tutta è stata attenta, rispettosa e curiosa nei confronti del progetto, informarla con dei “biglietti da visita” che la serie è pronta per andare in onda, visto che il lavoro coinvolge un bel po’ di persone, in varie forme – dice Oleotto –. Ora, tengo anche a ringraziare la cittadinanza tutta, che è stata anche delicata nei confronti di una macchina così complicata e rumorosa come quella del cinema e della televisione».
La serie è stata girata quasi a metà tra Gorizia e Cormons, senza trascurare due giorni a Trieste e cinque o sei a Lubiana. Nel complesso, le riprese sono durate sei mesi: da settembre a metà febbraio. Per quanto riguarda quelli che Oleotto definisce simpaticamente “biglietti da visita”, «l’idea è stata proprio mia e di mio padre – dice il regista –. I miei genitori Gianni e Lilly sono infatti tra i miei primi fan e non hanno perso l’occasione per mettere un manifesto della serie nel loro negozio (Cronomarket, ndr). I biglietti da visita che circolano in città li ha fatti proprio mio padre. Del resto, se ci sono altre locandine, altri manifesti nei negozi non lo so davvero. Proprio così: non so quello che sta succedendo alle mie spalle».
Per fare invece un confronto con l’uscita di “Zoran, il mio nipote scemo” (era il 2013), «allora avevo maggiormente il polso della situazione – racconta infine Oleotto –. In televisione, invece, tutto è legato al sistema di rilevazione dell’audience, che non ho ancora ben capito come funzioni. Certo, se dovesse andar male sarebbero comunque un milione e mezzo di persone. Quindi sarebbero comunque una bella fetta di persone che vedranno Gorizia, Cormons e che verranno forse un giorno a visitare il territorio». Insomma, proprio per prendere a prestito una frase dal mondo della tv, e da Piero Chiambretti in particolare, sembra proprio il caso di dire che «comunque vada, sarà un successo». –
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