Gorizia, il Tribunale ha archiviato il caso-canile
«Prezzo congruo». «Nessun favoritismo». Il Tribunale di Gorizia ha archiviato il caso-canile: nella fattispecie la vicenda della permuta di alcuni terreni comunali con altri di proprietà della famiglia di Silvestro Primosig, ex assessore comunale ai tempi della giunta Brancati.
Per presentare questo importante sviluppo il Comune di Gorizia, anticipando l’incontro convocato nel pomeriggio dall’opposizione, ha organizzato ieri mattina una conferenza stampa: presente l’assessore comunale Francesco Del Sordi il quale, pur non rivelando i nomi dei privati (ma era un segreto di Pulcinella si trattasse di Silvestro, Marko e Boris Primosig visto che “Il Piccolo” lo scrisse più volte nel 2010) ha “zittito” la minoranza. «Tutto era nato da una serie di esposti confezionati dal consigliere comunale Giuseppe Cingolani: esposti presentati alla Corte dei conti e anche al Tribunale di Gorizia (ipotesi smentita seccamente nel pomeriggio dallo stesso Cingolani: “Mai presentato esposti”). Riguardo alla Magistratura contabile abbiamo prodotto una corposa relazione con foto e perizie e non mi pare ci siano stati sviluppi. Parallelamente, lo stesso dossier è stato consegnato al Tribunale». Ma cosa denunciava Cingolani? «Una sciagurata operazione di cessione e riacquisizione di terreni da parte del Comune, che fa guadagnare lautamente un privato e sperpera migliaia di euro di soldi pubblici», come ha denunciato, testuali parole, il 26 maggio scorso sulle colonne del nostro giornale. In pratica, oltre ai Primosig, veniva tirato in ballo anche un dipendente comunale.
Ma il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione del procedimento. «E abbiamo deciso di organizzare questa conferenza stampa perché c’è un atto pubblico del nostro dipendente che chiede il rimborso delle spese legali - aggiunge Del Sordi -. Quanto deciso dal tribunale non si presta ad interpretazioni: tutte le procedure portate avanti dal Comune e dai suoi uffici sono state corrette. Non c’è stato alcun vantaggio economico e il prezzo è stato congruo».
L’assessore non ha risparmiato critiche all’azione portata avanti da Cingolani. «Massimo rispetto per l’operato di un esponente dell’opposizione ma quando il capogruppo del Pd ci chiese chiarimenti sulla vicenda, noi glieli fornimmo subito: lui, però, ha deciso di andare avanti e di percorrere la via giudiziaria. Certo, abbiamo subìto un danno d’immagine in tutta questa vicenda ma, come Comune, non intendiamo querelare nessuno, sempre che non decidano di farlo i privati o il dipendente coinvolti. Fatto sta che oggi l’eccesso di zelo del consigliere comunale ci ha fatto perdere altro tempo in un iter che certamente non è brillato per velocità». Anche se, aggiungiamo noi, non sono certamente le denunce del Pd ad essere state decisive in un iter che ha sempre ricordato l’incedere di un bradipo. «Certo, l’iter è stato disgraziato: abbiamo dovuto affrontare mille e più cavilli, si è perso parecchio tempo per individuare la sede ideale, poi sono passati i mesi per le pratiche espropriative. Come se non bastasse, sono subentrate nuove normative. Insomma, è successo di tutto e di più», la giustificazione di Del Sordi.
Che aggiunge: «Oggi possiamo dare una buona notizia perché sono appena iniziati i lavori di ampliamento del canile. Quando termineranno? Mi sono scottato troppe volte parlando del nuovo canile». Forzatura del cronista: assessore, aprirà entro l’anno? «Penso proprio di sì», la risposta di Del Sordi, incrociando le dita.
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