Gorizia, «Il sindaco non riceva la Decima Mas»: polemiche roventi e tre manifestazioni

Sabato giornata campale. Negato il presidio dell’Anpi davanti al Comune: l’iniziativa di protesta si sposta in piazza Vittoria
Bumbaca Gorizia 20.01.2018 Decima Mas © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 20.01.2018 Decima Mas © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Raduno della Decima Mas, anche quest'anno polemiche a Gorizia

GORIZIA Polemiche furenti. Come negli anni passati. Tre manifestazioni in contemporanea, di cui due contrapposte. Come mai era capitato prima.

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L’associazione che raduna reduci e parenti dei combattenti della flottiglia Decima Mas celebrerà sabato a Gorizia, nel palazzo municipale, il settantaquattresimo anniversario della battaglia di Tarnova della Selva, che vide opposta la formazione della Rsi alle truppe dell’esercito di liberazione della Jugoslavia. Sino all’anno passato, l’Anpi organizzava una manifestazione concomitante di protesta davanti al Municipio in cui contestava la decisione del Comune di «ricevere una formazione della Repubblica sociale italiana che ha combattuto agli ordini dei nazisti, occupatori del nostro territorio annesso al Terzo Reich con il nome di Adriatisches Küstenland (Litorale Adriatico). Non difensori dell’italianità ma subalterni agli ordini di Hitler».

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Quest’anno, Prefettura e Questura hanno deciso, per motivi di ordine pubblico, di non dare il nullaosta allo svolgimento del presidio. Questo ha fatto scoppiare il putiferio. I partigiani organizzeranno una manifestazione parallela in piazza Vittoria con inizio alle 10.

«In contemporanea, mentre la Decima Mas sarà ricevuta in Municipio, CasaPound darà vita a un’altra manifestazione in piazza Sant’Antonio. Tutto nello stesso lasso di tempo», l’annuncio di Anna Di Gianantonio, presidente provinciale dell’Anpi. L’associazione non ha gradito per nulla il diniego alla manifestazione davanti al Municipio.

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Bumbaca Gorizia 05_02_2018 Manifestazione NO centrale biomasse e consiglio comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

E, ieri mattina, ha promosso una conferenza stampa dai toni molto perentori. «Abbiamo ancora negli occhi la gazzarra dello scorso anno - l’accusa di Di Gianantonio -. I reduci entrarono in municipio e, in una sala comunale, risuonò l’inno della Decima Mas con diverse persone che fecero il saluto romano. Tutto ciò è incostituzionale. C’è stato anche un documento dai contenuti molto chiari approvato dal Consiglio comunale che, evidentemente, è considerato carta straccia: una mozione che impegna a dissociarsi da ogni forma di totalitarismo. Siamo molto amareggiati per il “no” del Comitato per l’ordine pubblico alla nostra manifestazione davanti al Comune: un diniego che è oggetto di un ricorso che abbiamo immediatamente presentato. Ricevere la Decima Mas in Municipio è una scelta scellerata che divide la città. E non possiamo non evidenziare l’ipocrisia di un’amministrazione comunale che il 19 ospita una formazione che si è macchiata di diversi delitti e il 27 celebra la giornata della Memoria, in cui si ricordano i milioni di vittime della ferocia nazista».

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Durissimo anche l’intervento di Ennio Pironi, presidente provinciale dell’Anpi. Che si è lasciato andare a un’affermazione che non può non destare una certa preoccupazione in vista della giornata campale di sabato. «Il diniego alla nostra manifestazione davanti al Municipio potrebbe ritorcersi contro coloro che hanno preso questa decisione. Perché il nostro presidio, strutturato come negli anni passati, era gestibile dall’Anpi affinché non ci fossero problemi di ordine pubblico. Non vorrei che, in queste condizioni e con tre manifestazioni in contemporanea, possa succedere qualcosa: magari qualche provocazione che faccia salire la tensione».

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Ma c’è un ulteriore elemento fonte di immenso fastidio per l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. «È stata data, infatti, la possibilità anche a CasaPound di dare vita a una “sua” manifestazione in piazza Sant’Antonio, in nome di una par condicio con l’Anpi che non può esistere, perché i “casapoundini” si definiscono fascisti del terzo millennio».

La chiusura è un auspicio. Formulato anche sul blog del Forum Gorizia, di cui Di Gianantonio fa parte. «Diamoci insieme la forza per uscire dal clima opprimente in cui ci fanno vivere». —


 

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