Gorizia, il pirata della strada incastrato sul web
GORIZIA Ha un volto e un nome il pirata della strada che la mattina dello scorso 22 aprile investì uno scooter alla rotonda della stazione ferroviaria. A individuarlo sono stati gli agenti della polizia stradale di Gorizia che non hanno mai smesso di indagare sull’incidente. Fondamentale per risalire all’identità dell’automobilista è stato il web. Grazie ai social-network è stato, infatti, possibile rintracciare un testimone che ha “corretto” in maniera decisiva le indicazioni imprecise fornite dalle vittime dopo essere state scaraventate a terra.
L’incidente
Alle 7.40 del mattino lo scooter con alla guida il sedicenne F.V. di San Lorenzo Isontino si immette da corso Italia nella rotonda di piazzale Saba. È diretto verso la stazione ferroviaria. Sul sellino posteriore siede il diciottenne A.C.. Da via Aquileia arriva una macchina. Il conducente non si accorge del ciclomotore con a bordo i due ragazzi e si immette a sua volta nella rotatoria tagliando la strada allo scooter. Lo scontro è inevitabile. I due ragazzi finiscono per terra. La macchina si ferma: secondo la ricostruzione della polizia stradale, l’uomo e la donna a bordo, in effetti, scendono, ma non prestano soccorso ai due giovani. Pochi istanti e risalgono in macchina allontanandosi lungo via Francesco di Manzano.
I feriti
I ragazzi vengono soccorsi dal personale del 118. Il passeggero risulta miracolosamente illeso, mentre il conducente riporta fratture multiple con una prognosi superiore ai 40 giorni, elemento questo che fa scattare le indagini d’ufficio.
Prime indagini
Mentre al pronto soccorso i ragazzi vengono sottoposti agli accertamenti medici, gli agenti della Polstrada cominciano a raccogliere gli elementi necessari a individuare il responsabile dello scontro. Le vittime dicono d’essere state investite da una Bmw Serie 3, ma non forniscono ulteriori elementi utili alle indagini. Le ricerche non portano riscontri e il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica rimane contro ignoti.
Risentiti dagli agenti, i ragazzi ricordano un dettaglio che farà la differenza: raccontano che al momento dell’incidente era presente un ciclista. Sui verbali, il testimone non risulta, così, su suggerimento degli stessi investigatori, viene pubblicato un messaggio su Facebook per la ricerca di testimoni. Il tam-tam del web fa il resto e il risultato sperato diventa realtà.
Il testimone
A farsi vivo è un uomo sui 35 anni. La sua esperienza in campo automobilistico risulta decisiva. Il ciclista corregge il tiro dei ragazzi. Il veicolo che li ha investiti non è una Bmw Serie 3: è una Bmw, ma è una Serie 1. Non può sbagliarsi semplicemente perché ne ha avuta una anche lui. È tanto sicuro che oltre al modello, fornisce anche il dettaglio della vernice. «Dovete cercare una macchina di colore Grigio Titan», assicura.
Nuove indagini
Le ricerche nei data base ricominciano da zero. I nuovi elementi portano a individuare otto possibili responsabili. I proprietari dei veicoli vengono convocati al comando di via Pola. Il penultimo della lista è il pirata della strada. Si tratta di un ottantasettenne, S.B., residente in provincia di Gorizia. Con lui la mattina del 22 aprile a bordo della macchina c’era la moglie di 82 anni, M.D.. Messo alle strette dagli agenti della Stradale, di fronte all’evidenza dei fatti, l’uomo ammette le proprie responsabilità.
La denuncia
Oltre a vedersi ritirare la patente, S.B. è stato denunciato per fuga, omissione di soccorso e lesioni stradali gravi. Il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. Non è invece indagata la moglie del conducente. Anzi, la donna ha anzi reso agli investigatori delle dichiarazioni relative all’incidente di piazzale Saba.
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