Gorizia, il dono dei bambini ai nuovi eroi dell’ospedale

Gli alunni della scuola primaria “Fumagalli” dedicano a medici e infermieri pensieri, disegni e letterine a chi lotta in prima linea contro il nemico oscuro

GORIZIA Pannelli con letterine, pensieri, disegni che nascono dal cuore. Tutti dedicati ai “nuovi eroi”. Che non sono quelli partoriti dalla Marvel o dalla fervida fantasia di uno scrittore e di un disegnatore. Sono gli infermieri e i medici che stanno lottando in prima linea all’ospedale di Gorizia, sia nel reparto Covid, sia nelle altre corsie. Un lavoro di inestimabile importanza. Silenzioso, quotidiano, inarrestabile.

Ne sono consapevoli gli alunni della scuola primaria “Fumagalli” di Gorizia che hanno preparato dei cartelloni, coloratissimi, esposti nell’atrio d’entrata del San Giovanni di Dio, con disegni e lettere di sincero ringraziamento per tutto il personale ospedaliero di Gorizia. Un regalo graditissimo, che ha subito conquistato medici, infermieri, operatori sanitari tutti. Dal primo all’ultimo. «Ogni giorno avete lottato sempre di più per combattere questo virus - scrive la piccola Gaia -. Vi auguriamo di passare un buon Natale e un felice anno nuovo. Siete sempre nei nostri cuori». C’è chi ha privilegiato la scrittura, chi l’arte. Già, l’arte. Perché ci sono dei disegni davvero ben fatti in cui viene rappresentata quella che è la quotidianità di tanti professionisti: persone che, dimenticando le insidie di questo nemico subdolo e imprevedibile, lavorano in prima linea e, oltre alle cure, spendono parole di speranza per chi è stato colpito duro dal coronavirus.

Edonisa si rivolge, in particolare, agli infermieri e li ringrazia perché non smettono «di curare la gente e noi rispetteremo sempre le regole, come ci dite di fare. Siete infermieri gentilissimi. Non vi fermate mai per curare tutti, non vi fermate pensando alla salute di tutti noi».

Ieri mattina, molti dipendenti dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) si sono soffermati davanti a quei cartelloni. E, negli occhi di più di qualche professionista, si leggeva l’emozione. «Perché, alla fine, sono queste piccole cose a incoraggiarti ad andare avanti, a dimenticare la stanchezza, a capire che non si deve mollare», sottolineava sommessamente un medico che vuole mantenere l’anonimato.

E, allora, tornano alla memoria i pensieri che Marco Mariano, direttore di Villa San Giusto, ha voluto esternare nei giorni scorsi e con le quali non si può non essere d’accordo. «Per la collettività, la vita, prima di questa pandemia, era ritenuta una nave inaffondabile - disse al nostro giornale -. Così non è stato. Ci siamo accorti che è bello essere solidali, che un sorriso regalato vale moltissimo. Di fronte a tragedie di così grandi proporzioni esiste un “dolore condiviso” che ci accomuna. Tutti sono pronti a rimboccarsi le maniche, in nome di un ideale supremo».

«Grazie a voi medici e infermieri - scrive la piccola Stefania in un altro messaggio esposto al San Giovanni di Dio -. Ci aiutate a combattere ogni giorno il virus e combattete per le persone più anziane ma anche per quelle più giovani. Grazie a voi, tante persone sono riuscite a farcela. Spero che il prossimo anno non ci sarà più il Covid-19. Buon natale e felice anno nuovo a tutti». E c’è anche un altro pannello che riproduce un albero, dedicato «ai nostri medici, infermieri, personale tutto». Non ci si può non emozionare. —

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